250 anni di Voghera Città
Un video prodotto da Spazio53 per il Comune, presentato in sala Zonca, celebra l’importante anniversario. In attesa che si possano realizzare mostre ed eventi rinviati per il virus
Per celebrare i 250 anni dell’elevazione di Voghera a Città, il Comune, con la collaborazione di Spazio53, non potendo realizzare le mostre e le manifestazioni rinviate per la pandemia, ha prodotto un video nel quale sono confluiti documenti conservati nell’Archivio Storico Civico e materiale proveniente da immagini d’epoca (cartoline, fotografie, manifesti) molte delle quali dell’archivio personale di Sergio Fugazza. Il video è stato ufficialmente presentato giovedì 23 luglio nella sala Zonca. Alla nutrita mole di materiale storico cartaceo si sono aggiunte riprese inedite effettuate con il drone per offrire uno sguardo insolito della città dall’alto. Le riprese e il montaggio sono opera di Pierpaolo Cigagna, su progetto e ideazione di Spazio53 e con un’attenta ricostruzione documentale coordinata dalla direttrice dell’Archivio Storico Civico, Natalia Stocchi, supportata da un gruppo di ricerca.
Alla presentazione sono intervenuti il sindaco Carlo Barbieri e l’assessore alla Cultura Martina Fariseo, insieme alla direttrice Natalia Stocchi, al critico Renzo Basora e ad Arnaldo Calanca di Spazio 53 che ha ringraziato Paolo Paoletti, direttore della Biblioteca Civica, Fabio Draghi e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione. Il video “250 anni. Dalla carta al drone” racconta i cambiamenti della città dal 1770 al 2020 e, attraverso testi e materiale visivo, fornisce la memoria storica di una comunità. Si può rivedere sul sito del Comune e sui social network.
“…Quindi è che avendo con Patenti Nostre del giorno d’oggi approvato il contratto d’acquisto del feudo e Marchesato di Voghera, stipulatosi li 11 dell’or scaduto mese di Maggio, tra il Procuratore nostro Generale ed il Principe della Cisterna Alfonso Dal pozzo, di nostra scienza e Regia autorità, avuto il parere del nostro Consiglio, per noi e per i nostri reali Successori alla Corona, abbiamo promesso e promettiamo di non più infeudare il Borgo suddetto di Voghera né il luogo di Oriolo, ma bensì di quelli perpetuamente ritenere in demanio, e al medesimo uniti e incorporati; ed inoltre abbiamo eretto ed erigiamo la Comunità, Borgo e Territorio di Voghera in Città, volendo che in avvenire debba sempre essere reputato e denominato col titolo di città e godere di tutti gli onori, diritti, preminenze e prerogative a tale titolo e grado appartenenti”.
Con queste parole, conservate in un documento dell’Archivio Civico, il 2 giugno 1770 Voghera diventava “Città”. L’elevazione a questo stato e l’uscita dalla condizione feudale furono fondamentali per l’evoluzione della storia iriense.
Tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo furono poste le basi della trasformazione del Piemonte in stato moderno. Le guerre di successione della prima metà del Settecento sancirono l’entrata del regno sardo nell’Europa delle monarchie assolute.
Tale opera riformatrice fu portata avanti da Vittorio Amedeo II, ultimo duca e primo re di Casa Savoia e perfezionata dal figlio Carlo Emanuele III.
I principali obiettivi delle riforme furono la limitazione della potenza nobiliare, il controllo del territorio e la gestione uniforme e razionale delle risorse finanziarie.
Il feudo di Voghera, che in quel periodo contava all’incirca 7.500 abitanti, apparteneva alla famiglia Dal Pozzo che dal XVII secolo era feudataria del marchesato vogherese.
Al termine delle due guerre di successione polacca (1738) e austriaca (1748) Voghera passò definitivamente sotto la dominazione del Regno di Sardegna, retto da Carlo Emanuele III.
L’11 maggio del 1770, cogliendo l’occasione da una lite tra feudatario e comunità, il re di Sardegna Carlo Emanuele IIII acquistò per 300 mila lire di Piemonte il feudo e si fece cedere ogni diritto dal principe della Cisterna, Alfonso Dal Pozzo.
La perdita della funzione di residenza feudale fu la premessa per l’abbandono del castello. Pochi giorni dopo, il 13 maggio, gli Statuti cittadini furono sostituiti dalle Regie Costituzioni e Voghera fu ufficialmente costituita Capoluogo della Provincia dell’Oltrepò (800.000 mq e circa 100.000 abitanti) che comprendeva anche il Bobbiese e il Siccomario.
Il passaggio sotto il Regno sabaudo aveva favorito lo sviluppo economico di Voghera con l’alleggerimento della pressione fiscale e i dazi e le dogane con tariffe ridotte avevano facilitato i commerci; inoltre i mercati protetti e le donazioni di terreno agli artigiani avevano giovato all’iniziativa privata.
Daniela Catalano