«La lotta è al virus e non alla vita e al lavoro»

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L’appello di “Terre Derthona” alle istituzioni e le proposte raccolte tra 100 realtà produttive. Il primo a rispondere nel mondo politico è stato il senatore Massimo Berutti

La “Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi – Terre Derthona”, attraverso il suo presidente Walter Massa, dopo aver raccolto le criticità segnalate da ristoratori e artigiani dell’Alessandrino, lancia un appello alle istituzioni.

Sono state sintetizzate in più punti le voci di circa cento ristoratori che si sono espressi sulle difficoltà quotidiane e hanno immaginato iniziative concrete che potrebbero dare sollievo alle proprie attività e all’economia nazionale nel rispetto della salute dei cittadini.

«Lo stato di emergenza e l’incertezza della situazione attuale ci costringono a riflettere sul presente. – ha affermato Massa – Ma non rinunciamo a pensare al futuro e a come ripartire, riprogrammando le attività a tutti i livelli.

Il lockdown generalizzato della ristorazione, vero collettore di agricoltura e turismo, ha trascinato con sé tutte le filiere e forse per la prima volta abbiamo la consapevolezza di quanto questi comparti siano trainanti per l’economia e l’immagine del Paese».

“Terre Derthona” raccoglie circa 100 realtà produttive e ha voluto anche coinvolgere altre importanti realtà della ristorazione.

«Fino a ora i ristoratori si sono adeguati, senza perdere la fiducia e pagando con le loro tasche. – ha aggiunto Massa – Ma oggi è sopraggiunta la consapevolezza che questa situazione potrebbe non risolversi nel breve. Se vogliamo tornare a vivere e non a sopravvivere, dobbiamo pensare al presente e al futuro. Le regole del lavoro vanno aggiornate rispetto alla situazione attuale, consapevoli che in questi ultimi 20 anni sono cambiati i mezzi che abbiamo a disposizione. Chiediamo di far ripartire le imprese, riaprendo le attività in sicurezza sanitaria con una prospettiva continuativa di lavoro».

La “Strada del Vino” intende avviare un percorso con le istituzioni finalizzato a una programmazione, fatta di incontri, ascolto e azioni concrete.

Propone poi di rimborsare alle aziende costrette a chiusure il 50% del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019, mediante autocertificazione, con trasparenza dei bilanci: è necessario restituire fiducia a un Paese la cui economia primaria è impostata sul turismo.

«Ristorazione e comparto ricettivo, filiere corte e mercati locali sono determinanti per dare queste risposte, – conclude il presidente – ma dobbiamo aiutare le aziende a riorganizzarsi e a programmarsi, alimentare quel senso di fiducia così duramente messo alla prova. Cominciamo a pensare positivo e a mettere a frutto gli aspetti che più caratterizzano noi italiani: capacità, ingegno, senso di responsabilità e passione. La lotta è al virus e non alla vita e al lavoro. Con scelte ancora una volta coraggiose potremo esaltare il volto migliore del nostro Paese».

Il primo nel mondo politico a manifestare interesse all’appello di Walter Massa è stato il senatore tortonese, originario di Montemarzino, Massimo Berutti di “Cambiamo”.

«La crisi economica determinata dalla pandemia si sta abbattendo in maniera terribile sui settori agroalimentare, vitivinicolo, della ristorazione e dell’ospitalità. – ha scritto Berutti in una nota – Gli appelli a fare di più e a fare presto si moltiplicano ed è dovere della politica dare risposte immediate, concrete e di prospettiva. Quelle che ci arrivano dalle “Strade del Vino” sono idee costruttive raccolte nei territori, che possono diventare una road map per il necessario lavoro di rilancio che la politica e le istituzioni devono mettere al servizio di chi lavora e crea lavoro.

Mi impegno sin da subito a sostenere quelle proposte nel metodo e nel merito, supportando l’avvio di un dialogo trasversale con le istituzioni e portando avanti i contenuti delle singole proposte nell’ambito del lavoro parlamentare».

Pier Luigi Feltri

I punti della proposta

• Differenziazione dei provvedimenti in relazione alle caratteristiche specifiche delle attività (esempio: differenziare bar e ristoranti) in base ai codici ATECO.

È provato che nell’ambito di una stessa regione il livello dei contagi è notevolmente differente nelle varie province e pertanto andrebbero alleggerite le misure di restrizione negli ambiti territoriali più virtuosi.

Inoltre differenziare in relazione alle possibilità di garantire il rispetto delle misure di sicurezza e alleggerire gli assembramenti nelle città (borghi minori, territori rurali, luoghi nei quali è possibile attivare ulteriori spazi all’aperto). L’istituzione di un organo di controllo locale che lavori in sinergia con istituzioni e imprese per certificare la sicurezza dei luoghi aperti al pubblico potrebbe in parte ridurre il ricorso a chiusure drastiche e indifferenziate, garantendo la sicurezza e il diritto al lavoro.

• Sospensione dell’obbligatorietà dei corsi di formazione/aggiornamento professionale (antincendio – sicurezza – primo soccorso, etc.).

In alternativa, formazione gratuita e certificata estesa a qualsiasi tipo di corso obbligatorio (anche per i titolari) ovvero per i lavoratori certificazione da parte del datore di lavoro che attesti l’avvenuta istruzione necessaria per il lavoro da eseguire.

• Esonero dal pagamento di SIAE, RAI e simili.

• Esonero dal pagamento dei canoni di locazione immobiliare gravanti sulle imprese (locatarie), ferma la pendenza dei relativi contratti.

Cancellazione per l’intero periodo di sospensione dell’attività ovvero riduzione nella misura del 33% in caso di sospensione parziale. Per converso, per il medesimo periodo esonero dei proprietari (locatori), dal pagamento delle tasse immobiliari.

I locatari dovrebbero avere la possibilità di scegliere se prorogare o meno, per un arco temporale pari a quello nel corso del quale sono stati esonerati dal pagamento dei canoni, la durata del contratto di locazione. Gli adeguamenti del canone secondo gli indici Istat non si applicano a decorrere dal 9 marzo 2020 e non potranno essere recuperati in futuro.

• Semplificazione delle procedure e deroghe per l’utilizzo e l’adeguamento di spazi esterni (e interni) delle attività di somministrazione con defiscalizzazione in caso di aumento della superficie di somministrazione esterna fino ad un massimo di… (indicate voi i mq).

• Esonero dal pagamento di eventuale tassa di occupazione del suolo pubblico.

• Esonero dal pagamento di eventuale TARI e IMU.

• Sospensione dei contratti di leasing sia operativi sia finanziari.

• Esonero da interessi e/o oneri di qualsivoglia tipo per le linee di credito attivate dagli imprenditori.

• Sospensione/Sconto dei costi delle utenze di servizio (energia elettrica, gas, acqua, carburanti per riscaldamento dei locali aziendali).

• Erogazione di un contributo a fondo perduto alle aziende parametrato al 50% del fatturato aziendale relativo ad un arco temporale precedente, ma identico, a quello decorrente dal 9 marzo 2020.

Nel caso in cui motivazioni gravi, non prevedibili e documentabili, avessero obbligato a una chiusura prolungata nel 2019, dovrà essere possibile considerare come periodo di riferimento per il fatturato aziendale l’anno precedente e quindi il 2018.

Necessario inoltre prevedere un contributo da destinare alle imprese nate dopo il 2019/2020.

• Esonero del datore di lavoro dal pagamento di imposte, contributi previdenziali e qualsivoglia altro onere derivante dal rapporto di lavoro subordinato, fermo restando il diritto dei dipendenti di usufruire del trattamento di cassa integrazione e il pagamento della retribuzione netta per i dipendenti che continuino l’attività.

• Liberalizzazione del ricorso al lavoro occasionale/temporaneo anche per poche ore al giorno, anche per lavoratori in cassa integrazione, anche per lavoratori dipendenti.

• Semplificazione delle procedure per la dichiarazione/registrazione della prestazione.

• Defiscalizzazione dei proventi da lavoro occasionale/temporaneo (fino al 50% della retribuzione annua lorda complessiva percepita dal lavoratore).

• Stanziamento di ulteriori contributi a fondo perduto e definizione di ulteriori misure di sostegno e agevolazioni per le zone del territorio cosiddette depresse e difficilmente raggiungibili.

• Applicazione delle misure di sostegno e deroghe per almeno un anno decorrente dal termine dell’emergenza sanitaria ovvero dalla piena ripresa delle attività.

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