È novese una delle matite che dà vita a “Topolino”

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Sergio Cabella da anni disegna e scrive per Disney Italia e per famose testate di comics. Qui ci racconta come nasce e si inventa una storia per una “striscia”

Sfogliare le pagine di “Topolino” e perdersi tra le avventure dei personaggi Disney è un’esperienza piacevole che molti conoscono, ma non sempre, finita la lettura, l’attenzione si concentra su chi ha scritto e chi ha disegnato la storia. Eppure per ogni pagina c’è un lavoro lungo, attento e accurato fatto con passione e con professionalità. A raccontarlo è proprio chi da più di 20 anni opera dietro le quinte dei paperi più famosi del mondo ed è l’autore di molte delle loro avventure.

Si chiama Sergio Cabella e vive a Novi Ligure, ha 55 anni e dopo aver terminato gli studi in Scienze naturali ha deciso di realizzare il suo sogno: disegnare. Figlio di un pittore dilettante, appassionato di arte fin da bambino, ha cominciato a riempire i fogli con i volti di Paperino, Qui, Quo e Qua e tanti altri eroi dei fumetti e nel 1993 ha bussato alla porta della Disney Italia, a Milano, per candidarsi a far parte della prima accademia italiana nata per formare disegnatori esclusivi.

Sergio Cabella

«La scuola – come racconta Cabella – ha richiesto oltre al talento anche la disciplina, l’esercizio, la voglia di studiare e di impegnarsi». Grazie a queste basi nel 1995 inizia a lavorare per la testata delle Giovani Marmotte e poi per molte altre dell’universo disneyano.

Dopo circa 15 anni nei quali disegna per altri editori, come Rainbow (Winx e Huntik), Piemme e anche Ferrero per le sorprese Kinder, Sergio si cimenta con la scrittura e diventa sceneggiatore. «Sono un lettore famelico e curioso. – afferma – Per me ogni forma di sapere e conoscenza è motivo di curiosità e questo mi aiuta a inventare storie. Ovviamente i ritmi e i tempi che richiedono il fumetto sono diversi da quelli di un altro genere». «Per prima cosa, dopo che ho avuto un’idea, – prosegue – realizzo un riassunto sintetico e chiaro di quello che sarà lo sviluppo del soggetto e lo propongo alla casa editrice. Se viene approvato, si inizia a lavorare proprio come in un film, vignetta per vignetta. La storia va associata a una documentazione appropriata. C’è una ricerca storica accurata per aiutare il disegnatore a rendere verosimile il racconto».

Finora sono oltre 120 le storie realizzate per “Topolino” da Cabella. Nel 2019 ha poi dato alle stampe il primo volume di “Beo”, per Manfont, che narra le avventure di un ostinato e ottimista scarabeo stercorario: è la storia di un’amicizia tra l’insetto e un fungo, interamente scritta e disegnata da lui e che avrà probabilmente un seguito.

Gli insetti sono anche i protagonisti dell’ultima avventura pubblicata su “Topolino” in tre puntate, tra fine gennaio e inizio febbraio, che s’intitola “Qui, Quo, Qua in viaggio nel micromondo” con i disegni di Giampaolo Soldati. La trama racconta di un’invenzione di Archimede Pitagorico che rimpicciolisce i nipotini di Paperino portandoli nel mondo degli insetti. Un universo che Cabella conosce bene perché suo fratello è un entomologo dilettante e collabora con i Musei di Scienze Naturali di Londra e Genova e che lui ha sempre seguito, fin da piccolo, alla ricerca di bruchi e farfalle.

Negli scorsi mesi Cabella ha regalato ai lettori un’altra grande sceneggiatura in “Sir Topleton e la sfida al grande bianco”, che ha segnato il suo ritorno sulle pagine del settimanale Disney dopo un periodo di assenza.

Grazie ai meravigliosi disegni di Paolo Mostura, racconta la spedizione “Endurance”, che si proponeva l’attraversamento dell’Antartide via terra, svoltasi negli anni 1914-1917 dall’esploratore Ernest Shackleton.

In queste settimane sta disegnando e lavorando a soggetti avventurosi  e storici che usciranno sempre sulle pagine di “Topolino” nei prossimi mesi.

A lui è riconosciuto il merito di essere molto bravo a “riproporre”, attraverso la parodia, storie vere, interpretate nel linguaggio tipico del mondo dei paperi. Cabella ha insegnato alla Scuola del Fumetto di Bologna e poi alla prestigiosa Scuola Internazionale di Comics, prima a Torino e ora Genova, dove si rivolge alle nuove generazioni. Esistono, infatti, molti giovani che si appassionano a questa originale forma di arte che si declina in molteplici espressioni. “Topolino”, però, nato nel 1949, resta un caposaldo dei fumetti e dal 2013 è edito da Panini, la più importante casa editrice nazionale di comics. «Grazie alla presenza di un nuovo direttore artistico – spiega il disegnatore – è stata impressa una svolta alla produzione di soggetti che ora si orientano sempre di più su temi come la scoperta, l’attenzione allo studio e alla ricerca e si è avuto un vero e proprio cambio di registro a tutti i livelli». Dietro a ogni numero che esce settimanalmente in edicola, ci sono decine di collaboratori, circa un mese di lavoro e tanta buona volontà per realizzare un prodotto capace sempre di attrarre piccoli e grandi e farli volare sulle ali della fantasia.

Daniela Catalano

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