Un parco senza barriere

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A Casteggio la nuova area anche per i bambini disabili

CASTEGGIO – C’è anche Casteggio tra i 15 Comuni della provincia di Pavia ad avere ottenuto un contributo regionale per la realizzazione sul territorio di un nuovo parco giochi inclusivo, ovvero che possa essere utilizzato anche da bambini e ragazzi con disabilità.

A Casteggio è stato assegnato un contributo di 30.000 euro che andrà a coprire buona parte delle spese del progetto, che ammonta a 41.000 euro.

L’area interessata dal parco giochi sarà lo spazio verde di via Dabusti, che si trova nei pressi delle scuole medie e dell’area sportiva.

La particolarità di questi impianti, che possono essere utilizzati da tutti, ma sono maggiormente accessibili per le persone diversamente abili, riguarda l’assenza di barriere architettoniche, in modo che si possano raggiungere anche in carrozzina, e la presenza di giochi e giostre inclusive che consentono anche a chi ha difficoltà nei movimenti di poterli utilizzare.

Nel parco verrà installata una pavimentazione antitrauma.

I lavori saranno realizzati in primavera e, se le restrizioni della pandemia lo consentiranno, l’area potrà essere utilizzata nella bella stagione. Al momento, invece, come prevede la zona arancione rafforzata, anche Casteggio ha dovuto chiudere tutti i parchi pubblici.

Oltre a Casteggio, sono 5 i Comuni oltrepadani destinatari del contributo regionale: Portalbera, Cigognola, Broni, Mezzanino e Rovescala.

«Il gioco rappresenta un momento fondamentale nella crescita e nello sviluppo delle relazioni sociali per tutti i bambini.

Garantire il diritto al gioco – sottolinea Alessandra Locatelli, assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità – è da sempre una delle priorità di Regione Lombardia che, attraverso lo stanziamento di importanti risorse messe a disposizione dei Comuni, intende dare la possibilità di progettare e adeguare quegli spazi che possano essere fruibili da tutti.

Permettere ai bambini più piccoli di accedere agli spazi di gioco, senza barriere architettoniche, è fondamentale per la promozione dell’inclusione sociale».

Oliviero Maggi

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