Giro d’Italia d’Epoca nel ricordo del novese Costante Girardengo

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Michela Moretti, nipote del campione e presidente dell’associazione delle “ciclo-storiche”, presenta l’edizione 2021 sui percorsi delle “strade bianche”

NOVI LIGURE – Giovedì 18 marzo, giorno in cui nel 1893 nasceva Costante Girardengo, sono state presentate sul canale YouTube del Comune, le tappe dell’edizione 2021 del “Giro d’Italia d’Epoca”, manifestazione che ripercorre i luoghi e i temi del ciclismo eroico, quello dei campioni italiani intramontabili quali Coppi, Bartali, Guerra, Girardengo, Moser, Saronni e tanti altri.

A illustrare i dettagli di questo importante appuntamento con le “ciclo-storiche” italiane sono stati Michela Moretti Girardengo, bisnipote del Campionissimo e presidente del “Giro d’Italia d’Epoca”, Gioia Bartali nipote del famoso Gino, Marco Pastonesi e Gino Cervi, giornalisti e appassionati dei percorsi sulle “strade bianche”.

La Moretti ha esordito affermando che la scelta del “Museo dei Campionissimi” non è stata casuale perché è il più grande museo del ciclismo europeo.

«L’anno scorso le maglie di lana del “Giro d’Italia d’Epoca” – ha spiegato – hanno contribuito a raccogliere fondi per l’Ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, un segnale di speranza che è proseguito anche nel 2021. E anche un buon auspicio in questo difficile momento, perchè Girardengo nel 1919, guarito dall’influenza spagnola, corse il “Giro d’Italia” e lo vinse indossando la maglia di campione italiano».

Il “Giro d’Italia d’Epoca” è l’unico circuito italiano di eventi dedicati alla memoria del ciclismo, è la storia d’Italia e della sua società. La storia di imprese epiche, combattute con sacrifici e sudore, nelle quali si sono alternate cadute rovinose, sconfitte ma anche grandi vittorie. Il calendario 2021 del “Giro d’Italia d’Epoca”, comprende 11 tappe e la sesta, che si svolgerà il 26-27 giugno, nota come “La Mitica”, passerà proprio da Novi.

A Michela Moretti Girardengo abbiamo rivolto alcune domande sulla sua attività.

Com’è nato il suo amore per il ciclismo?

«Nasce da bambina, prima ancora di scoprire chi fosse il mio bisnonno; perché per me Girardengo era la marca della mia bicicletta, realizzata da mio nonno apposta per me, con il mio nome sul tubo obliquo.

Da ragazza decisi di affiancare al mio cognome di nascita, quello materno, proprio per quel grande amore nutrito da mio nonno e da mia mamma per Costante e che ho da sempre percepito dai loro racconti».

Per lei Costante era un mito, un eroe?

«Era un campione sulla bicicletta ma anche nella vita, un vero uomo molto generoso durante le gare con i suoi gregari, ma anche dopo, nella quotidianità e nelle difficoltà economiche dei più bisognosi».

Come è entrata nell’associazione “Giro d’Italia d’Epoca”?

«Mi sono avvicinata all’associazione nel 2015, grazie alla mia volontà di conoscere il più possibile il bisnonno e di provare la sensazione di pedalare su una bicicletta vera dell’epoca, anche partecipando a gare non agonistiche con bici storiche come ad esempio la famosa “Wolsit” del 1925 sulla mitica strada bianca detta “La Rampina”. Dal 2017 sono la presidente di questa meravigliosa realtà che nasce dall’amore verso il territorio e dalla passione per il ciclismo».

Qual è ora il suo obiettivo?

«Tutelare la memoria dei campioni locali, e della bicicletta non solo come attrezzo sportivo, ma come mezzo da lavoro.

Far conoscere alle nuove generazioni tutto il meraviglioso percorso che è stato fatto sia a livello tecnologico, che di abbigliamento, un percorso fatto di conquiste, in diversi ambiti, in sella ad una bicicletta».

Ci sono altre passioni nella sua vita?

«Io ho due grandi passioni: il mio cane, una femmina di labrador e l’acqua in ogni sua espressione; amo la vita, la buona cucina italiana con le sue tipicità locali».

Quando parla di Costante Girardengo sembra ogni volta tremarle la voce…

«Se dovessi esprimere con una parola quello che sento nel mio cuore ogni volta che ne parlo, direi “orgoglio”, ma anche un grande affetto verso nonno Luciano, che era il figlio più piccolo di Costante. È lui che mi ha trasmesso questo interesse. Devo confidare due piccoli segreti: il primo è che, secondo mia madre, Costante Girardengo mi ha trasmes-so la “testardaggine” e il secondo che il mio bisnonno ha amato così tanto la sua città da voler far nascere mia mamma e la sua prima nipote proprio a Novi Ligure».

Vittorio Daghino

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