Beata Elena Guerra

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L’11 aprile il Martirologio Romano ricorda “l’Apostola dello Spirito Santo”, la beata Elena Guerra che è considerata precorritrice del movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo. Le spoglie della beata riposano a Lucca, nella chiesa di sant’Agostino delle Oblate dello Spirito Santo, dove fu traslata nel 1928. Nacque a Lucca il 23 giugno 1835 e dopo la cresima, a 8 anni, cominciò a essere devota allo Spirito Santo. Nel 1856 fondò prima il “Giardinetto di Maria” e poi le “Amicizie spirituali”, due forme di aggregazione femminile laicale che anticipavano i metodi dell’Azione Cattolica. Nel 1857 fu colpita da una grave malattia. Quando guarì chiese di entrare tra le Dame di Carità e quando a Lucca imperversò il colera, si adoperò per curare i malati. Nel 1870, tornata da un pellegrinaggio a Roma con suo padre, si sentì spinta a fondare il gruppo di Adoratrici del SS. Sacramento, poi, dopo aver letto la biografia di sant’Angela Merici, volendo fare qualcosa per l’educazione della gioventù, nel dicembre 1872, aprì una scuola privata per le figlie della borghesia e della nobiltà lucchese. Con il gruppo delle sue compagne fondò l’istituto di S. Zita, formato da donne che inizialmente non facevano vita comunitaria ma si dedicavano all’educazione delle fanciulle. Tra le sue allieve ebbe anche Gemma Galgani poi santa. Nel 1882, iniziò la vita di comunità delle Oblate dello Spirito Santo, superando le critiche dei suoi concittadini e del vescovo. I cardini della sua spiritualità erano: lo Spirito Santo, il Cenacolo, la Pentecoste. Nel 1865 scrisse la “Pia Unione di preghiere allo Spirito Santo” per ottenere la conversione degli increduli, e dif- fuse la pratica delle 7 settimane in preparazione alla Pentecoste; infine, nel 1889 fece stampare la novena intitolata “Nuovo Cenacolo”. Scrisse a Leone XIII esortandolo a indurre vescovi e parroci a preparare i fedeli alla festa di Pentecoste con una novena. Il pontefice con un “Breve” del 5 maggio 1895 esortò tutti i vescovi del mondo a fare questa novena. La beata istituì anche il “Cenacolo Permanente” e il Papa, con l’enciclica Divinum illud Munus del 9 maggio 1897 raccomandò ai fedeli la devozione allo Spirito Santo. Tra il 1905 e il 1906 fu accusata da alcune sue consorelle di dilapidare il patrimonio dell’istituto con le sue pubblicazioni e fu costretta a dimettersi. Gli ultimi tre anni li trascorse nella malattia e morì l’11 aprile 1914, Sabato santo.

Il 26 aprile 1959 fu beatificata da Giovanni XXIII all’inizio del pontificato. La diocesi di Lucca la ricorda il 23 maggio.

Daniela Catalano

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