Maltempo: i raccolti sono a rischio
L’allarme di Coldiretti e Confagricoltura per i danni provocati dall’abbassamento termico
TORTONA – I bruschi cali di temperatura sopraggiunti dopo periodi di clima caldo e asciutto provocano molti danni all’agricoltura, in particolare alla frutticoltura che è più fragile. Anche quest’anno gli sbalzi repentini, indipendentemente dalla loro durata, sono la causa di molte sofferenze alle piante e si traducono nella perdita di importanti quantità di raccolto. «L’improvviso colpo di coda dell’inverno all’inizio di aprile, dopo le calde settimane precedenti, è la manifestazione di cambiamenti climatici in atto, – sottolinea la Coldiretti – che hanno come conseguenza la tendenza alla tropicalizzazione climatica e gli eventi estremi». I tecnici di Confagricoltura stanno realizzando una ricognizione dei danni che si annunciano particolarmente gravi.
«Abbiamo già invitato i nostri associati ad avvisare i Comuni, affinché la Regione possa delimitare le aree colpite e verificare l’opportunità di attivare i procedimenti legislativi previsti in caso di calamità naturale; – ha spiegato Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria – chiediamo anche ai vertici del Piemonte di intervenire, accelerando i tempi di pagamento dei contributi previsti dalla politica agricola comunitaria e snellendo le procedure burocratiche per ottenere gli aiuti». L’elemento positivo è che le sofferenze non sono state omogenee sul territorio tortonese ma hanno interessato solo determinate zone. «Certamente l’impatto meteorologico c’è stato – dichiara il presidente della cooperativa Volpedo Frutta Pietro Cairo – è, però, ancora troppo presto per quantificare i danni. Per ora sono stati maggiormente colpiti i terreni più vicini ai fiumi delle valli Curone, Grue e Staffora, dove le temperature sono scese notevolmente».
Lo scorso anno, in situazioni analoghe, in alcune zone fu compromesso fino al 40% dei raccolti.
«La situazione a macchia di leopardo penalizza in particolare alcuni dei nostri 120 produttori associati, – aggiunge Cairo – ma non l’intera cooperativa». Le colture più fragili e più colpite sono le albicocche, le pesche a maturazione precoce e le susine. Meno problemi per le mele e per le fragole; le ciliegie, invece, non sono ancora in fioritura. Arriva fino al 60% nel Tortonese la perdita per i pomodori da industria già trapiantati, colpiti in modo grave dal gelo.
Nel caso di un nuovo trapianto, si stima un danno di circa 1000 euro all’ettaro, con un ritardo di 20-30 giorni sulla maturazione.
Sofferenza anche per mais, grano ed erba medica.
Stefano Brocchetti