Giancarlo Vitali: 20 anni per il bene della comunità
Ha lasciato la carica di presidente della Fondazione Comunitaria di Pavia dove ha fatto crescere la “sua” terra e ha aiutato tante persone a realizzare i loro sogni
Sono tanti 20 anni. Un pezzo di vita. Un bel po’ di strada sotto i piedi. Ma se li trascorri da presidente di una Fondazione filantropica, sono un’occasione per fare il bene, per concretizzare progetti utili alla gente, per incontrare persone e condividere i loro sogni. Anzi, quando si può, per vedere nei loro occhi la felicità di averli realizzati. Da martedì 13 aprile Giancarlo Vitali non è più presidente della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia, incarico che ricopriva dal 2001. Ha scelto di lasciare. Al suo posto è stato eletto all’unanimità Giancarlo Albini.
Nessuno, però, dimenticherà ciò che Vitali ha fatto per la sua terra. Non lo dimenticherà questa Diocesi le cui Parrocchie dell’Oltrepò hanno tutte, indistintamente, ricevuto un co-finanziamento, grazie ai fondi territoriali messi a disposizione da Fondazione Cariplo, per un restauro, un adeguamento, un’opera di conservazione. E non lo dimenticherà la comunità che ha trovato in lui una persona sempre disponibile e attenta.
«Dopo quasi vent’anni trascorsi all’interno di questa Fondazione potrei raccontare le tappe che l’hanno vista crescere e prendere il volo; le centinaia di progetti che ho condiviso prima che con Associazioni, Comuni, Parrocchie, con le persone che li rappresentavano; potrei fare l’elenco delle sfide vinte, dei risultati ottenuti, dei problemi superati, degli eventi, dei convegni, dei workshop organizzati; potrei snocciolare cifre e numeri che testimoniano come ho toccato con mano la forza dirompente del bene, operando con trasparenza e, pur con i limiti che sono propri di ciascuno di noi, con onestà intellettuale. – ha detto Vitali – Ma non di un catalogo ho bisogno. Volti, parole, strette di mano, telefonate, chilometri macinati in lungo e in largo, incontri, riunioni, attimi di felicità, sorrisi, momenti impegnativi, risaie, colline, campi, viti, ponti, monumenti, fiumi, sole, neve, nebbia… quelle foto sono già custodite in un mio album della mente, segreto e nascosto. Prezioso. Ciò che adesso voglio portare con me è l’occasione, la certezza, la giustezza di un grazie pronunciato a tutti, a uno a uno, con la schiettezza che mi appartiene».
Allora se non vuole essere l’ex presidente a ricordare ciò che ha fatto, lo facciamo noi, seppur per sommi capi.
In questi anni sono state sostenute oltre 1600 iniziative ed erogati oltre 32 milioni di euro. Mense solidali e supporto a famiglie in difficoltà, servizi di trasporto per disabili e malati, inserimenti lavorativi, prevenzione del disagio giovanile, progetti a sostegno del “Dopo di Noi” sono solo alcuni esempi di interventi realizzati dalla Fondazione. Ai quali si aggiungono in campo culturale attività di valorizzazione di beni storici e manifestazioni aggregative rivolte a tutta la comunità.
Sono stati attivati 16 Fondi e oltre 1000 donatori hanno sostenuto i progetti finanziati.
Attraverso i suoi bandi la Fondazione, infatti, sostiene progetti di utilità sociale realizzati da organizzazioni no profit nel territorio di Pavia e provincia. Numerosi i settori di riferimento: assistenza sociale, attività culturali, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente.
Per esempio, nel settore dell’assistenza sociale, nel 2018 ha finanziato un progetto sul “Dopo di Noi” presentato dall’associazione “Un Nuovo Dono” che ha costruito a Pavia la “Casa di via dei Liguri” per 5 persone disabili gravi, in linea con quanto previsto dalla legge 112/2016. Nel 2019 ha aiutato la Cooperativa “Geletica” di Vigevano con il progetto “Dolce Positivo” che ha permesso di aprire una gelateria che ha dato l’opportunità a giovani disabili di lavorare. Ha sostenuto il progetto “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” nato dall’Unione dei Comuni di Sartirana, Villanterio e Montù Beccaria insieme all’associazione “Mons. Acutus” per aiutare 300 famiglie in Oltrepò pavese e nella Lomellina. E poi… l’elenco è lunghissimo e dettagliato: racconta di una vicinanza particolare ai bisogni di tante realtà.
«Molte grazie a chi ha abitato le nostre stesse aspirazioni e le nostre speranze: da inquilino è diventato, nel tempo, uno di famiglia, trovando il suo posto nel mondo. – ha concluso Vitali –Grazie, infine, a chi ha dato senza pretendere nulla in cambio. A chi ci ha regalato il suo tempo e le sue conoscenze. A chi non si è mai stancato e ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, gli occhi al di là della siepe. La Fondazione Comunitaria ha accumulato in 19 anni un patrimonio che va difeso e custodito. Non parlo di quattrini, ma di voglia di fare, di prendersi cura del prossimo, di essere trasparenti come l’acqua. Parlo di gentilezza e di rispetto. Parlo di voi che siete parte della comunità e che le volete un gran bene».
Ma se c’è una persona che ha voluto bene alla comunità quella è proprio Giancarlo Vitali. Nessuno se lo dimenticherà. Ne sono certo.
Matteo Colombo