«È urgente annunciare la Pasqua al mondo»
La catechesi del vescovo in cattedrale
TORTONA – Nella terza catechesi pasquale di mercoledì 21 aprile, alle ore 20.45, il vescovo ha guidato i fedeli presenti in cattedrale e tutti quelli, molto numerosi, collegati in streaming sui siti della Diocesi, di Radio Pnr e del settimanale “Il Popolo”, nell’ascolto e nella riflessione sulla pagina del vangelo di Luca (24,35-48) della terza domenica di Pasqua. L’evangelista racconta di una nuova apparizione del Risorto nel cenacolo, quando i due discepoli tornano da Emmaus, con il cuore «che gli ardeva nel petto». Mentre Cleopa e il compagno raccontano l’accaduto, il “fatto” della risurrezione irrompe nella vita dei discepoli.
«Mentre parlano di lui, il Risorto sta in mezzo a loro. Appare dove è radunata la Chiesa e si presenta con una parola che è rivelazione su di lui: “Shalom”». L’evangelista descrive i presenti «sconvolti e pieni di paura» perché credono di vedere un fantasma. «Cristo risorto, però – ha detto Mons. Viola – non è un fantasma, un’evanescenza e per far comprendere la novità assoluta del suo corpo, deve mostrare una continuità con il crocifisso. Lui è vivo, con una corporeità nuova, indipendente dallo spazio e dal tempo». I suoi «non hanno bisogno di una spiegazione ma si immergono dentro questa realtà». Il Signore per permettere loro di capire «deve regolare l’intensità della sua gloria e renderla sopportabile; per questo si mostra mangiare pesce arrostito. Un gesto che conoscevano bene e che rende sostenibile la gioia incontenibile». Nel brano si può trovare un concentrato della teologia della missione: ci sono tutti i temi che Luca sviluppa negli Atti degli apostoli e che ci raccontano cosa è accaduto dopo la resurrezione. «La missione della Chiesa si fonda su questo incontro con Gesù e sulle parole con le quali il risorto manda i suoi nel mondo, che sono annunciate nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». «I suoi – ha aggiunto – vanno a predicare a tutti la conversione e il perdono dei peccati cioè la Pasqua che ha guadagnato per noi la riconciliazione con il Padre.
Il mandato è universale». «Anche noi dobbiamo sentire l’urgenza dell’annuncio a ogni uomo che deve fare esperienza di perdono. Abbiamo bisogno di assorbire la sua Pasqua dentro la nostra carne». Perché solo annunciando Cristo ai nostri fratelli «possiamo giungere alla piena conoscenza di lui».
Daniela Catalano