Il nuovo Decreto: coprifuoco alle 23. Riapriranno le palestre, ok ristoranti al chiuso

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(Avvenire.it) – Il Consiglio del ministri ha approvato stasera il nuovo decreto sulle riaperture. Nelle regioni gialle il coprifuoco sarà spostato alle 23, già da mercoledì (il decreto sarà pubblicato domani in Gazzetta). Dal 7 giugno si arriverà alle 24 e dal 21 abolito. Le altre novità, sempre in zona gialla: dal 1° giugno i ristoranti e i bar potranno aprire a pranzo e anche a cena al chiuso; viene anticipata al 24 maggio la riapertura delle palestre. Nelle regioni in zona bianca le uniche regole Covid da rispettare saranno, come già previsto, il distanziamento e le mascherine. Il comunicato del Consiglio del ministri

“Grazie alle misure adottate, alla cautela della stragrande maggioranza delle persone e all’impatto della campagna di vaccinazione possiamo proseguire il percorso graduale di riaperture. Iniziamo da subito portando il coprifuoco alle 23 e definendo un percorso di ritorno all’attività per diversi settori vitali per il nostro Paese” scrive il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Facebook. “Non dimentichiamo però la prudenza e l’attenzione alle norme fondamentali di prevenzione”, sottolinea. “La fiducia nella scienza e nelle sue evidenze è un faro irrinunciabile. I dati degli ultimi mesi hanno imposto scelte faticose, talvolta dolorose – aggiunge – oggi invece sono motivo di sollievo”.

Addio all’Rt, conteranno incidenza e ospedali

L’altra decisione importante che è arrivata dalla cabina di regia, dopo il lavoro dei tecnici, è il cambio dei parametri del monitoraggio con il quale vengono stabiliti i colori delle regioni. L’Rt, l’indice di diffusione del contagio, non sarà più determinante: conteranno il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari (l’Rt ospedaliero, che nell’ultimo monitoraggio era a 0,78) e l’incidenza dei casi. Con 250 nuovi casi ogni 100mila abitanti si va in zona rossa, con 150-250 in arancione e con 50-150 in giallo. Con meno di 50 casi per 3 settimane consecutive e un rischio basso si va invece in bianco, zona dove le uniche misure in vigore sono il distanziamento e l’uso della mascherina.

Il calendario delle riaperture

Ecco il calendario delle riaperture com’è emerso dalla cabina di regia, che ha approvato all’unanimità la proposta del premier Mario Draghi, ed è stato poi formalizzato con l’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei ministri.

Premessa: se il calo dei contagi proseguirà, dovrebbero andare in zona bianca Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (dal 1° giugno) e probabilmente anche Abruzzo, Veneto e Liguria (dal 7 giugno). Nelle regioni in zona bianca valgono solo le regole di comportamento (mascherina, distanziamenti), non c’è coprifuoco.

Zona gialla: riaperture e graduale abolizione del coprifuoco

– Coprifuoco in zona gialla dalle ore 23 a partire da subito (entrata in vigore del decreto legge)

– Dalle ore 24 a partire dal 7 giugno

– Superamento totale del coprifuoco dal 21 giugno

• Ristorazione:

Riaperture già programmate: dal 1° giugno sarà consentito anche al chiuso il consumo al tavolo dalle ore 5 alle ore 18. La novità: riapertura ristoranti al chiuso anche la sera dal 1° giugno

• Esercizi commerciali in mercati e centri commerciali, gallerie e parchi commerciali nelle giornate festive e prefestive:

Riapertura a partire dal 22 maggio (primo weekend successivo al decreto).

• Attività di palestre, piscine, centri termali:

Riaperture programmate: dal 15 maggio hanno riaperto le piscine all’aperto; dal 1° giugno le palestre; dal 1° luglio i centri termali.

La novità: anticipazione al 24 maggio della riapertura delle palestre. Riapertura a partire dal 1° luglio di piscine al chiuso e centri benessere.

• Presenza di pubblico in eventi e competizioni sportive: la presenza di pubblico è autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive dal 1° giugno all’aperto e dal 1° luglio al chiuso nei limiti già fissati (capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1000 persone all’aperto e 500 al chiuso), e non più limitatamente alle competizioni di interesse nazionale

• Impianti di risalita in montagna: riapertura degli impianti dal 22 maggio alle condizioni indicate dalle linee guida

• Attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò: riapertura dal 1° luglio

• Attività di parchi tematici e di divertimento: anticipata la riapertura al 15 giugno

• Attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi: riapertura di tutte le attività dal 1° luglio

• Attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso: restano sospese

• Feste, comprese quelle dopo cerimonie civili e religiose: ripartenza delle feste successive a cerimonie civili o religiose dal 15 giugno, anche al chiuso. Agli ospiti sarà richiesto il Covid Pass (vaccinazione o tampone)

• Corsi di formazione pubblici e privati: ripresa in presenza dal 1° luglio

Solo la Valle d’Aosta è arancione, le altre regioni gialle

Da oggi, lunedì 17 maggio, tutte le regioni d’Italia sono in zona gialla tranne la Valle d’Aosta, confermata in zona arancione. Ma in diversi comuni del Paese permane la zona rossa istituita con ordinanze locali. Sardegna e Sicilia sono le ultime due regioni, in ordine temporale, che hanno lasciato la zona arancione e diventano zone gialle.

La Valle d’Aosta rimane arancione nonostante il governatore Erik Lavevaz avesse chiesto con una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza il passaggio in zona gialla, elencando una serie di dati, a suo dire, esplicativi del miglioramento della situazione epidemiologica nella regione.

Nonostante il miglioramento del quadro epidemiologico in tutta Italia, in alcune micro-aree continuano a registrarsi dati preoccupanti, che spingono gli amministratori locali all’istituzione di zone rosse locali.

Tre regioni di fatto “bianche”. E altre 3 potrebbero diventarlo

Si comincia a vedere “bianco” in almeno 3 regioni. Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia hanno dati compatibili con quelli della zona bianca, con incidenza (numero di nuovi casi ogni 100mila abitanti) inferiore a 50 e dunque possibilità di tracciare i contatti dei positivi. Le tre regioni dovrebbero essere in zona bianca dal 1° giugno.

La Sardegna, con un Rt a 0,7, è la regione italiana con l’indice di trasmissibilità del Covid più basso d’Italia. E’ quanto è emerso dall’ultimo monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute utilizzato dalla cabina di regia per i cambi di colore. Non solo, l’Isola ha di nuovo numeri da zona bianca: ha una classificazione di rischio basso, con un’incidenza di 41 casi per 100mila abitanti, dato più basso d’Italia insieme al Molise, e una percentuale di positività del 2,3%.

Se manterranno questo trend di contagi, dal 7 giugno anche Abruzzo, Veneto e Liguria entreranno in zona bianca. Nelle regioni in zona bianca valgono solo le regole di comportamento (mascherina, distanziamenti). Non c’è coprifuoco.

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