Il profumo e il ronzio delle api fanno bene alla salute
Nasce a Colli Verdi il primo Apiario del Benessere della Lombardia: lo ha costruito lo studente universitario Marco Cavanna
Èstato inaugurato domenica 9 maggio il primo Apiario del Benessere in Lombardia (il nono in Italia), situato nel parco del castello di Verde nel comune di Colli Verdi. L’originale iniziativa è frutto dell’impegno di Marco Cavanna, 26 anni, studente di Psicologia a Padova e residente in località Costa Croce nel comune di Val di Nizza. L’Apiario del Benessere è una casetta di legno a cui sono state unite all’esterno delle arnie: chi vi entra può osservare le api in sicurezza, può respirare i profumi dell’alveare, quindi del miele e delle resine e oli che le api raccolgono per produrre la propoli, e rilassarsi ascoltando il rumore degli insetti che lavorano, una frequenza che è simile al suono della natura. «La passione delle api è nata circa 4 anni fa – racconta Cavanna – quando ho trovato due arnie vecchie di famiglia. Da quel momento sono cambiate un po’ di cose e mi si è aperto un mondo nuovo, affascinante e complesso: l’apicoltura. Mi ha appassionato fin da subito, tanto che in pochi anni sono arrivato a possedere circa 50 famiglie di api, con molta fatica e con un grosso impegno economico. Studiando Psicologia, spesso mi capita di fare delle contrapposizioni e dei paragoni con la complessa struttura sociale che hanno le api all’interno del “super organismo”. Tutto questo mi affascina». «Del mondo dell’apiterapia e in particolare dell’Apiario del benessere – continua Marco – sono venuto a conoscenza perché nei Paesi dell’est Europa le famiglie d’api oltre che per produrre miele, vengono utilizzate come un aerosol: le persone respirano con le mascherine l’aria salubre dell’alveare. In Italia questo tipo di progetto è stato portato avanti dall’Associazione Italiana Apiterapia. Un’iniziativa che mi ha colpito tanto da mettermi in contatto con il vicepresidente, Francesco Collura, che mi ha spiegato tutto il funzionamento. L’anno successivo ho iniziato a costruire la casetta che ha uno scheletro in ferro (per darle robustezza) ricoperto da legno d’abete, non trattato. Alla costruzione hanno contribuito mio padre Gianni e il padre e lo zio della mia fidanzata, Bruno e Attilio».
«L’Apiario del Benessere può, inoltre, diventare un’interessante attrazione turistica, offrendo competenze, prodotti dell’alveare e ospitalità nell’ottica dello sviluppo dell’Apiturismo in Italia e nell’Oltrepò. – sottolinea il giovane – L’apicoltore può gestire l’apiario in piena totalità (produzione di miele, propoli, pappa reale, etc..), senza rinunciare a qualsivoglia operazione, effettuando semplicemente una piccola modifica alle arnie che possiede. Permette di beneficiare di numerosi trattamenti come l’Apiaroma, profumi dell’alveare ricchi di resine e olii essenziali utili per il benessere di tutto l’apparato respiratorio, e l’Apisound, il ronzio delle api favorisce il rilassamento e la meditazione, un’azione di relax in sintonia con il suono della natura. In tutta sicurezza è anche possibile collaborare con le scuole in quanto all’interno della struttura si possono ospitare diverse persone o scolaresche e illustrare e spiegare come “funziona” un alveare rimanendo all’esterno».
«La soddisfazione più grande – conclude Cavanna – è stata posizionarlo e ammirarlo nel parco del castello di Verde, grazie alla disponibilità di tutta l’amministrazione, del sindaco Sergio Lodigiani e del vice sindaco Danilo Marini. Non a caso è stato scelto questo contesto che è ideale per le api e per l’Apiario, un luogo incontaminato, bello, accogliente, che offre un panorama mozzafiato. Un grazie va anche all’amministrazione comunale di Val di Nizza e al sindaco Franco Campetti, che mi hanno guidato e consigliato su come poter realizzare la casetta, nel rispetto delle normative ».