Sacerdoti e diaconi ai piedi di Maria
Incontro con il vescovo alla Madonna della Guardia
TORTONA – Giovedì 13 maggio, presso la basilica santuario della Madonna della Guardia, si è svolta la giornata di ritiro spirituale per i presbiteri e i diaconi, guidata da Mons. Vittorio Viola. «Siamo qui come pellegrini – ha esordito il vescovo – e vi invito ad avere quella docilità affinché la Parola possa entrare nel cuore di ognuno e operare efficacemente; sotto lo sguardo della Vergine Maria, colei che più di ogni altro ha prestato ascolto alla sua parola, diventata carne nel suo grembo purissimo». Il tema centrale del ritiro è stato la Liturgia della Parola nella celebrazione eucaristica con particolare attenzione al rapporto fra Scrittura e celebrazione per cogliere la dimensione rituale, aspetto importante rispetto cui occorre acquistare fiducia e conoscenza. Il vescovo ha condotto i presenti, in modo magistrale all’interno della dinamica celebrativa, alla luce della Parola di Dio, con particolare attenzione alla dimensione personale dell’ascolto. «Il rapporto fra Scrittura e celebrazione è molto intimo: – ha affermato – la Scrittura, infatti, nasce dalla celebrazione; non dal fatto in sé, ma dal fatto vissuto dalla comunità in essa. Prima di essere testo scritto, l’evento di salvezza è stato vissuto e celebrato e nella scrittura troviamo proprio la celebrazione». Così è stato per esempio per la Pasqua, che non è solo memoria ma è rendere presente l’evento perché l’Israele sempre possa fare esperienza della salvezza. La Scrittura è memoria dell’evento e della celebrazione tanto che il primo modo di raccontarlo è celebrarlo. È stato così anche per il Vangelo, racconto che non si offre semplicemente al ricordo ma diventa esperienza da vivere. Questa connessione tra la parola e la celebrazione indica che «essa è connaturata alla celebrazione sacramentale, tanto che il sacramento è visibilità di quanto la Parola fa, tanto da non esserci celebrazione sacramentale senza la Scrittura». Mons. Viola ha richiamato alcuni testi che come preziose icone bibliche descrivono l’efficacia della proclamazione della Parola: Neemia al capitolo 8 (proclamazione e spiegazione della legge al ritorno dell’esilio); Luca al capitolo 4 (episodio di Gesù nella sinagoga di Nazareth, quando dopo aver proclamato il versetto 61 di Isaia, si identifica con quella stessa parola) e al capitolo 24 con l’episodio dei discepoli di Emmaus, quando il loro cuore arde mentre Gesù Risorto cita tutta la Scrittura parla di lui. Alla luce del Risorto, compimento di ogni Parola, è, infatti, possibile comprendere, «come accade nella Veglia Pasquale; non c’è una sola parola che non parli di lui, tanto che tutto ciò che è accaduto era annunciato. C’è un piano di salvezza finalmente rivelato dalla Pasqua di Gesù». Al termine dell’intervento, i sacerdoti, dopo l’esposizione del S.S. Sacramento, si sono raccolti nell’adorazione silenziosa, sfociata nella recita dell’Ora Media. L’incontro si è concluso con la solenne benedizione impartita dal vescovo e con alcuni avvisi sugli impegni di vita diocesana. Claudio Baldi