È una dura impresa salvare il Cit

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Molti gli ostacoli da superare per impedire il fallimento. I dipendenti in piazza a Serravalle

NOVI LIGURE – Dopo l’approvazione del piano di risanamento del Cit, arrivata a inizio mese in consiglio comunale a Novi e il successivo via libera da parte dell’assemblea dei sindaci soci, inizia ora un percorso tortuoso e pieno di ostacoli che ha come obiettivo salvare il Consorzio Intercomunale Trasporti e il posto di lavoro dei suoi 40 dipendenti. Una strada ricca di insidie che non mancano di sottolineare gli stessi lavoratori, i quali la scorsa settimana si sono radunati sotto al Comune di Serravalle Scrivia per protestare a causa del mancato arrivo degli ultimi stipendi. All’appello mancherebbero, infatti, i salari da marzo in poi, fatto salvo un piccolo acconto arrivato proprio a marzo. Non è però stata questa l’unica ragione della protesta. I manifestanti si sono fatti sentire dal sindaco Alberto Carbone, reo a loro avviso di aver deciso di non saldare debiti pregressi per oltre 50.000 euro nei confronti dell’azienda e di essere uscito dal consorzio. Il primo cittadino ha sempre sottolineato a più riprese la propria contrarietà a rimanere all’interno del Cit, così come i paesi di Gavi e Stazzano. Ricapitalizzazione bocciata anche da Arquata Scrivia, che si è espresso ufficialmente in merito a inizio mese in occasione di un consiglio comunale. L’iter di salvataggio prevede ora il risanamento dei debiti della società, una ricapitalizzazione fino a 150.000 euro e la cessione dell’ 85% delle quote a un privato, con due realtà che, pare, avrebbero già mostrato interesse. In seguito, si procederà con la cessione dei rami d’azienda che riguardano onoranze funebri, noleggio pullman “Gran Turismo” e con conducente e lo spacchettamento della compagine in due realtà. Una, il Cit vero e proprio, si occuperebbe dei trasporti mentre l’altra, “Novi Parcheggi”, della gestione della sosta a pagamento.

Luca Lovelli (foto: Dante Ferretti)

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