Tensione alla logistica “Città del Libro”
I manifestanti già sgomberati con i lacrimogeni chiedono maggiori garanzie
STRADELLA – Ancora giorni di tensione davanti ai cancelli della logistica “Città del Libro” per lo sciopero di un gruppo di lavoratori appoggiati dal sindacato Si Cobas.
La scorsa settimana i manifestanti sono stati anche sgomberati con i lacrimogeni dalle forze dell’ordine chiamate dall’azienda per cercare di far ripartire le attività: il picchet-to infatti ha impedito ai camion di entrare nella logistica e di scaricare le merci con cui vengono preparati gli ordini. Le rivendicazioni dei lavoratori riguardano la copertura della malattia al 100%, l’aumento del ticket mensa, ma soprattutto le garanzie occupazionali per gli operai che dalla “Città del Libro” sono stati spostati a lavorare nel nuovo magazzino di Mondadori che è stato aperto a Broni.
«Una consistente fetta dei lavoratori è stata nei giorni scorsi spostata sul sito “Mondadori”, sempre gestito da Ceva, senza ricevere alcuna garanzia occupazionale. – spiegano i Cobas – A loro non è stata al momento fornita alcuna garanzia circa la loro futura stabilità occupazionale e il riassorbimento nel sito di Stradella in caso di chiusura della nuova destinazione occupazionale. Chiediamo con forza che la trafila datoriale (committenza, consorzio e datori di lavoro) sia obbligata a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative smussando la rigidità sinora mostrata verso le richieste della manodopera». La Ceva respinge le accuse e assicura che non ci sarà nessun licenziamento: «Gli investimenti fatti dall’azienda negli ultimi anni hanno garantito la con-
tinuità delle commesse e una sicurezza lavorativa per circa 700 persone. – si legge in una nota del gruppo – Non riteniamo che manifestazioni improvvise e blocchi dello stabilimento siano in linea con il percorso di confronto e dialogo instaurato tra azienda e parti sociali. Desideriamo esprimere il nostro dispiacere relativamente agli eventi degli ultimi giorni e confidiamo che venga ripristinata al più presto una situazione di legalità per poter garantire ai lavoratori il diritto di svolgere il proprio lavoro».
Intanto ieri a mezzogiorno si è tenuto un Tavolo in Prefettura per cercare di ricucire lo strappo.
Oliviero Maggi