Angelo Galimberti ordinato diacono

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Cerimonia a Verrua Po, paese di origine del giovane della congregazione della Sacra Famiglia

VERRUA PO – Sabato 3 luglio, nella chiesa parrocchiale, l’arcivescovo Mons. Vittorio Viola ha presieduto la celebrazione eucaristica nella quale è stato ordinato diacono Angelo Galimberti che appartiene alla congregazione della Sacra Famiglia, fondata da S. Elisabetta Cerioli a Martinengo, in provincia di Bergamo. Angelo, verruese di origine, ha voluto ricevere il diaconato nella sua terra, alla presenza dei famigliari e della comunità che, insieme al sindaco Pierangelo Lazzari, si è stretta con affetto a lui. Hanno concelebrato il parroco don Luigi Murru, il superiore generale padre Gianmarco Paris e numerosi confratelli della sua congregazione. Subito dopo i riti introduttivi, Angelo, emozionato, ha esclamato con voce ferma il suo «Eccomi» rispondendo all’invito del vescovo a presentarsi per ricevere il sacramento. La cerimonia, animata dalla corale parrocchiale accompagnata all’organo da Simone Solerio, è poi proseguita con la proclamazione delle letture e del passo del Vangelo di Giovanni (Gv 20,24-29) che narra l’incontro tra Gesù e Tommaso, santo che la Chiesa venera proprio il 3 luglio.

Nell’omelia il pastore diocesano rivolgendosi direttamente ad Angelo ha sottolineato come nel suo «rispondere “Eccomi” è contenuta tutta la consegna della sua vita che trova il modello esemplare in quella della Vergine Maria. Una consegna assoluta e senza alcuna condizione». Commentando il passo del vangelo di Giovanni ha messo in evidenza come la Chiesa nascente raccolta nel cenacolo sia spaventata e incredula perché dopo tre anni di segni prodigiosi «si trova a fare i conti con il disastro della passione». Gesù risorto appare e cerca di ridarle vita con il suo soffio che è il santo Spirito». Nell’ordinazione diaconale si chiede proprio allo Spirito di stabilire una relazione con l’ordinando affinché abbia «la possibilità di compiere i gesti specifici del diacono».

«Il soffio vitale della sera di Pasqua – ha detto Mons. Viola – è quello che rende Angelo diacono cioè consacrato al servizio della Chiesa e del vescovo per il quale fa in modo che possa esercitare il suo ministero in pienezza».

«Al diacono – ha aggiunto – spetta anche l’annuncio del vangelo. L’atto di proclamare la Parola è un gesto prezioso e sottolinea il dono della propria vita a Dio, ai fratelli più poveri e agli ultimi, partecipando così all’amore di Cristo per noi e rendendolo visibile nell’esercizio del ministero». Sono poi seguiti i riti dell’ordinazione, con l’imposizione delle mani da parte dell’arcivescovo, l’affidamento alla protezione dei santi e la preghiera di consacrazione. Angelo, rivestito degli abiti diaconali, che sono la stola e la dalmatica, ha ricevuto il libro dei vangeli dall’arcivescovo e l’abbraccio di pace.

Prima della benedizione solenne il parroco e il superiore generale hanno preso la parola per ringraziare Mons. Viola e per rivolgere un affettuoso augurio al giovane che proseguirà il suo cammino verso il sacerdozio. Al termine la comunità si è ritrovata sul sagrato per un momento di festa, nel rispetto delle norme anti Covid.

Daniela Catalano

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