Ciabatte e occhiali da sole

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di Patrizia Ferrando

Il galateo conosce alterne fortune, ma i manuali dedicati al bon ton restano un genere editoriale piuttosto florido, che vanta moltissimi titoli soprattutto da centocinquanta anni a questa parte. Mi piace collezionare questi testi vecchi e nuovi e scoprirne le differenze di contenuto, a volte segno di un cambiamento sociale più o meno profondo, altre solo delle idee di chi ha scritto e della sua cerchia.

Un manuale di buone maniere, d’epoca o fresco di stampa, può essere interessante da inserire fra le letture estive. Ma, a proposito di estate, in un libro relativamente recente ho trovato un controverso assioma: impegnandosi, si riesce a non sudare. Ecco, questa non è una sentenza che vi proporrei. Non credo basti la forza del pensiero per fermare un fenomeno fisiologico. Di certo, però, presentarsi agli altri troppo accaldati non favorisce una buona impressione: siamo così entrati nel galateo da estate in città. Cercate di usare qualche accorgimento, per non recarvi, ad esempio, in un ufficio come se aveste partecipato a una corsa campestre: se salite in auto pensate allo stato dei vostri vestiti al momento di scendere, cercate di non affrettarvi troppo o di non scegliere di camminare nei punti più assolati, al limite fate una sosta per ricomporvi prima di entrare. Oltre che alleati, gli abiti di fibra naturale sono bon ton nel senso più ampio: nessuna licenza, invece, per l’abbigliamento, diciamo così, ipervacanziero. No a canotte sciatte, prendisole da baretto sul mare, pantaloncini da escursionista, trasparenze fuori contesto. La biancheria intima a vista, in ogni forma di vista, conferisce solo volgarità. L’idea di alcune che pensano di indossare costumi da bagno al posto della stessa biancheria intima, e di esibirli mentre fanno shopping o una passeggiata, preferisco non commentarla. Le ciabatte, per quanto modaiole, griffate e pure costose, non diventeranno mai eleganti; in più, indossarle per strade cittadine non lascia presagire un risultato troppo igienico. A voi trarre le conclusioni. Il ventaglio serviva alle dame di un tempo non solo per rinfrescarsi, ma anche per lanciare muti messaggi in codice. Oggi non manca di utilità, basta sceglierlo con gusto e, soprattutto, non brandirlo come un’arma. Last but not least: gli occhiali da sole servono, lapalissiano, per proteggersi dal sole. Indossiamoli, ma togliamoli sempre, e intendo proprio sempre, quando entriamo in un ambiente chiuso o ci fermiamo a parlare con qualcuno. Anche il compianto Franco Battiato concorderebbe: non danno «più carisma e sintomatico mistero».

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