Tutto il mondo sulle nostre strade. Ma muore un pilota

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La 95^ edizione della “Sei giorni internazionale di enduro” in pieno svolgimento

RIVANAZZANO TERME – Bandiere americane, inglesi, portoghesi, canadesi, spagnole, messi-cane e di tante altre nazioni hanno iniziato a sventolare tra le roulotte, i camion e gli stand giunti in valle Staffora, tra Rivanazzano Terme e Santa Margherita di Staffora, in occasione della 95^ edizione della “Sei giorni internazionale di enduro” iniziata lunedì e che si concluderà sabato.

Purtroppo nel corso della gara si è consumata una tragedia. Durante una prova, nella serata del 31 agosto, nel territorio di Bagnaria è morto Arnold Staal, 50 anni, pilota olandese. Inizialmente dato per disperso, la Federazione Olandese (Knmv) ha prontamente avvisato la direzione gara che Staal non era mai giunto al check point di Bagnaria. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il motociclista, molto probabilmente a causa di un malore, avrebbe perso il controllo della sua moto finendo in una scarpata. Inutili sono stati i soccorsi inviati dal 118 di Pavia. Sul posto si sono recati anche i Vigili del fuoco e la Polizia stradale che ha avviato accertamenti per stabilire le cause dell’incidente.

Il “torneo” però continua. Sono 712 i piloti iscritti, provenienti da 35 nazioni che si stanno sfidando lungo le strade sterrate della valle. Oltre a loro, in questi giorni sono arrivate altre 5 mila persone tra tecnici e collaboratori al seguito dei team.

La sede del paddock è sempre a Rivanazzano dove si sono dati appuntamento gli equipaggi.

Al termine della gara si stimano circa in 25 mila gli spettatori presenti, con un indotto previsto e quantificato in circa 5 milioni di euro. Un evento questo che sta riscuotendo un grande successo. Infatti, al pubblico di appassionati si è aggiunto quello dei tanti residenti della zona, che stanno sempre più apprezzando l’arrivo sul territorio di una manifestazione di assoluto livello mondiale. E la fase che più ha stuzzicato l’attenzione di chi non conosce la specialità motociclistica è stata quella che ha preceduto il rientro delle moto nel parco chiuso all’arrivo: scoprire che ogni pilota è costretto a effettuare personalmente la manutenzione della moto, compresa la sostituzione dei due pneumatici, in assoluta autonomia e senza l’intervento dei meccanici. Non solo i residenti ma anche gli albergatori e i ristoratori della zona, che hanno registrato il tutto esaurito, sono felici di aver potuto far conoscere al mondo dell’enduro le eccellenze enogastronomiche del territorio oltrepadano.

Il Mondiale era stato aperto sabato scorso con una grande cerimonia di inaugurazione che si era tenuta al castello visconteo di Pavia.

Prima di entrare nel vivo della competizione, la colorata passerella dei rappresentanti delle nazionali iscritte al campionato a squadre ha rappresentato l’occasione per festeggiare il ritorno, dopo la pausa imposta dall’emergenza sanitaria, di quella che è ufficialmente la prima competizione motociclistica della storia nata nel lontano 1913. La “Sei giorni”, tornata in Italia per l’undicesima vol-ta, è la prima che ha coinvolto due regioni, Lombardia e Piemonte, con all’opera due motoclub, quello di Pavia e l’Alfieri di Asti. Un e-vento sostenuto e voluto da tanti.

«L’evento partito dall’aeroporto di Rivanazzano Terme avrà un impatto che va oltre i confini locali» – come ha tenuto a precisare il consigliere regionale Roberto Mu-ra. «Gli organizzatori hanno dovuto superare vicissitudini incredibili, non determinate solo dal Covid. Ma adesso è arrivato il momento di giocare una partita importante, di sfruttare un’opera zione di marketing territoriale e accedere alle prospettive che e- venti di questo genere rappresentano. Senza dimenticare che a livello sportivo, in questa specialità nessuno ha niente da insegnarci».

Mattia Tanzi

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