Potenziata dal Lions la Stroke Unit

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NOVI LIGURE – La patologia cerebrovascolare è la seconda causa di mortalità e la prima di disabilità nella popolazione adulta dei Paesi occidentali. L’istituzione delle Stroke Unit, cioè delle unità di cura con letti dedicati, monitorizzati e con personale formato, è stata fondamentale per ridurre la mortalità dei pazienti ricoverati per ictus ischemico ed emorragico e per migliorarne la prognosi funzionale, grazie alla dotazione di strumenti come i monitor multiparametrici che sono in grado di rilevare continuamente i parametri vitali del paziente. Tale strumentazione, già in dotazione alla Struttura Complessa di Neurologia dell’ospedale “S. Giacomo” di Novi, era stata messa a disposizione del Reparto di Cure sub-intensive per i pazienti affetti da Covid durante il periodo di emergenza.

Lunedì 30 luglio il Lions Club novese, con il contributo dei titolari della “Bodrato Cioccolato”, ha donato alla Struttura, diretta da Eugenia Rota, affiancata dal neurologo Gian Luca Bruzzone, responsabile della Stroke Unit, 6 monitor dotati di carrello e una centralina di monitoraggio.

L’inaugurazione, moderata dalla responsabile della comunicazione Francesca Chessa, ha visto la presenza del direttore generale dell’ASL Alessandria, Luigi Vercellino, del direttore sanitario aziendale, Sara Marchisio, del direttore di Struttura Complessa di Direzione Medica di Presidio, Simone Porretto, del direttore del Dipartimento di Area Medica, Federico Nardi, del sindaco Gian Paolo Cabella, del Past Governatore Giovanni Castellani, del presidente Lions Luca Picollo, di molti direttori di Struttura del nosocomio cittadino e di operatori sanitari dell’Unità Operativa di Neurologia.

Negli interventi è emersa la gratitudine per la costante attenzione rivolta al presidio ospedaliero, da istituzioni e associazioni di volontariato, in particolare dal Lions Club di Novi Ligure che, sensibile all’appello della dottoressa Rota, espresso con passione e determinazione, ha percepito il bisogno e, con l’allora presidente Paolo Ravera, ha deciso di accogliere e sostenere il progetto sapendo che a- vrebbe portato a risultati concreti, capaci di rispondere ai bisogni delle persone in difficoltà.

Cristina Bertin

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