Il 2021 anno “nero” per la frutta italiana

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La cooperativa di Volpedo lamenta un calo del 70% nella produzione di pesche e albicocche

VOLPEDO – Se il gran caldo ha anticipato quasi ovunque la vendemmia, che è “poca ma buona”, gli effetti della gelata di aprile sono ancora riscontrabili soprattutto nelle zone di fondovalle.

Gelata che, pur essendo stata riconosciuta come “stato di calamità” (le domande di aiuto dovranno essere presentate entro il 12 ottobre) fa arrabbiare i produttori del comparto ortofrutticolo, che, in molti casi hanno perso un intero anno di lavoro.

«Nell’Alessandrino, succede in parte delle Valli Curone, Grue e Staffora, dove – come ha sottolineato Pietro Cairo, presidente della cooperativa di Volpedo – chi aveva coltivazioni a fondovalle non ha più nulla, mentre sono stati decisamente più contenuti i danni a metà collina e più in alto». «Inoltre, la questione del risarcimento danni – ha aggiunto Cairo – è una beffa, poiché ci si ritrova spesso a fare tutta la trafila per inoltrare in Regione la richiesta ma, alla fine, non arriva nulla, perché non ci sono soldi». Nel complesso la Volpedo Frutta – fotografia della provincia di Alessandria – segna un meno 70% sulla produzione totale.

Pesche, fiore all’occhiello del territorio, e albicocche le più danneggiate. Meno il comparto mele, che cresce in collina e che presenta una certa produzione. E se, nel complesso – come riferiscono i dati Coldiretti – è l’“anno nero” della frutta Made in Italy, con un crollo del 27% a causa dei cambiamenti climatici per un settore che garantisce all’Italia 440.000 posti di lavoro, una piccola buona notizia arriva da palazzo Lascaris a Torino: dalla Regione Piemonte l’assessorato all’Agricoltura ha stabilito, per l’anno 2021, un’ulteriore assegnazione di gasolio agricolo a prezzo agevolato (va fatta fino al 1° ottobre 2021), per venire incontro alle aziende piemontesi che devono fronteggiare maggiori consumi di carburante per le continue irrigazioni, a causa della carenza di piogge.

Alessandra Dellacà

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