Donne con scarpe da fiaba

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di Patrizia Ferrando

Cenerentola andò al ballo con delle scarpette elegantissime. La fata doveva conoscere molto bene i segreti che uniscono moda e bon ton! Vi sembra un discorso folle, dato che giusto in una favola si possono indossare scarpe di cristallo? Se si va a fondo della questione, ritroviamo una storia messa per iscritto da Charles Perrault verso la fine del diciassettesimo secolo, in cui una fanciulla va al ballo con scarpette di materiale pregiato. Pregiato come il cristallo? No, come il vaio, una sorta di pelliccetta da altissima pelletteria. La parola “verre” generò, probabilmente, un equivoco, facendo pensare al vetro, ma le scarpe di Cenerentola erano inizialmente opere da calzolaio di alta gamma, scarpette come quelle create dagli artigiani toscani che Caterina De’ Medici, più di un secolo prima, aveva introdotto alla corte francese. Poi Walt Disney ha completato l’opera: ma come collegare tutto questo al dress code per le buone maniere?

Abbiamo detto che le suole eleganti non devono risultare spesse, il che significa anche evitare, per tutte le occasioni formali, come cerimonie e feste importanti, i plateau, oltretutto facili a involgarire pesantemente, e le zeppe. Il modello base a cui ispirarsi resta sempre quello scollato e realizzato in materiali raffinati, tra i quali si include un bel tessuto. Scollato vuol dire, comunque, anche chiuso: più il piede rimane scoperto, meno sofisticato appare il risultato. I sandali, anche stupendi e scintillanti, ormai proposti in qualsiasi stagione, non si associano a eventi dove al primo posto c’è la formalità.

I tacchi sono firma della calzatura “da incantesimo”: fuor d’ironia, il tacco sottile e alto, ma non sopra i già svettanti dieci centimetri, conferisce quel giusto effetto speciale. Le calzature basse, e i tacchi larghi, devono restare in contesti “medi”, come gli incontri in giornata o l’ufficio, mentre quelle sportive si confinano al tempo libero. Resta, però, un’obiezione di non poco conto. Che cosa fare quando non si è proprio capaci di camminare sui tacchi? Di sicuro non rientrereste mai in un effetto gradito al galateo con andature incerte e barcollanti. Quindi, meglio provare con un tacco appena accennato, a volte sufficiente per “compiere la magia”, oppure cercare qualcosa di basso ma affusolato o con punta accentuata e lavorare ancora una volta sul materiale. Resta valido il consiglio dei negozianti più accorti: allenarsi in casa a camminare con quanto indosserete in momenti speciali.

I signori uomini hanno minori spazi di fantasia, ma anche meno dubbi: le loro scarpe formali saranno sempre quelle coi lacci, di vitello spazzolato, con qualche cauta incursione nella vernice per la sera.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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