“Gestione Acqua” non si vende

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Il consiglio comunale è contrario all’ipotesi di un eventuale passaggio ad Amag

NOVI LIGURE – Nel corso del consiglio comunale di giovedì 30 settembre, si è parlato della possibilità che Gestione Acqua, la partecipata di Acos che si occupa della gestione del servizio idrico sul territorio novese e non solo, possa essere acquistata dalla multiutility alessandrina Amag. Le dichiarazioni dei giorni scorsi di Paolo Arrobbio, presidente dell’azienda del capoluogo, avevano sollevato non poche polemiche e provocato reazioni soprattutto nel centro-sinistra locale, con un deciso botta e risposta tra le parti.

Secondo quanto emerso nell’ultima assemblea cittadina, destra e sinistra sembrerebbero convergere sulla contrarietà a questa ipotesi.

A farlo capire per primo è Maurizio Delfino, assessore al Bilancio che ha fatto alcune precisazioni in merito durante la sua relazione.

«A fronte di un totale di 69 milioni di investimenti, Gestione Acqua ne ha fatti 42 milioni, pari al 61% del totale mentre Amag solo 23 milioni, pari al 33%. – ha commentato – L’azienda novese ha in- vestito molto, facendo anche dei mutui. Seguendo le regole del contratto sottoscritto, le tre aziende (la terza è Comuni Riuniti Belforte) hanno dato incarico a un consulente di livello nazionale che ha stabilito, soltanto per il 2021, che Amag debba 2 milioni e 325.000 euro a Gestione Acqua, mentre la Comuni Riuniti Belforte deve 47.000 euro». «A fronte di questi dati, Amag Reti Idriche ha contestato il risultato, dopo che aveva firmato il contratto di rete e dato incarico di fare i conti di perequazione. – ha proseguito Delfino – Questo fatto è gravissimo, perché se Gestione Ambiente non ha questi fondi va in grossa crisi, per una presa di posizione di Amag che non ha alcun fondamento.

Un fatto tanto più grave, perché coinvolge aziende che operano sullo stesso territorio, con Amag che non vuole rispettate quanto è frutto di un contratto».

Un’opinione condivisa anche dall’ex sindaco Rocchino Muliere, che ha poi attaccato l’attuale primo cittadino per il suo silenzio sulla vicenda. «La posizione di Arrobbio meritava una risposta immediata da parte di Cabella.

Quanto affermato da Delfino era da dire subito. Non abbiamo capito la provocazione di Amag, basata su ragionamenti assurdi e sbagliati». Muliere si chiede: «Come può un presidente di un’azienda fare simili ragionamenti, essendo oltretutto consapevole del fatto che non sta rispettando un contratto?».

Luca Lovelli

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