Greta ha perso un’occasione

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di Maria Pia e Gianni Mussini

Si era negli anni Ottanta-Novanta: Gianni e Maria Pia, con i figli ancora piccoli, facevano di solito le vacanze in montagna. Appartamento in affitto, una sequela di passeggiate avventurose con altrettanti picnic (il ristorante non era contemplato, ma un fornellino ricavato da una latta bucherellata garantiva anche qualcosa di caldo).

Immancabile era il “sacchetto ecologico”: quello che doveva raccogliere i rifiuti, da portare rigorosamente a valle. Il prato che aveva ospitato la famigliola affamata non serbava traccia del pranzo (si ammetteva qualche briciola per le formiche o qualche avanzo “organico” per i gracchi, i corvi di montagna).

Lo stesso succedeva se, più raramente, si passava qualche giorno al mare, oppure per qualche merenda a Ticino. Insomma, la parola “ecologia” era piuttosto familiare e i bambini avevano ben presto individuato il suo significato: rispetto per la natura e per gli altri che, dopo di loro, avrebbero frequentato gli stessi luoghi.

Gratitudine dunque per il potente messaggio di Papa Francesco, che nella sua enciclica Laudato si’ ha sviluppato il concetto di “ecologia integrale”: rispetto per la casa comune che ci è stata affidata dal Signore; ma unito al rispetto dell’uomo, della natura che è dentro di lui e lo costituisce come membro del genere umano. Anche il Papa emerito Benedetto aveva parlato di una «ecologia dell’uomo», il quale «possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere». Insomma, si tratta di una concezione che pone l’uomo al centro non solo per la dignità che lo caratterizza, ma anche per la responsabilità che – in quanto essere razionale – riveste nei confronti degli altri e del mondo.

A tutto ciò pensano Gianni e Maria Pia in questi giorni in cui Greta e Vanessa occupano le prime pagine dei giornali, mentre i loro coetanei occupano le strade e le piazze. L’avranno letta, loro, la Laudato si’? L’avranno capita bene? Qualche dubbio è lecito, se è vero che proprio Greta – sollecitata probabilmente dall’entrata in vigore della legge texana che proibisce l’aborto dal momento in cui batte il cuore del feto – è intervenuta energicamente (per dirla con un eufemismo) sui social sostenendo che l’aborto è una scelta della donna e che chiunque altro all’infuori della madre non è tenuto a occuparsi del problema. Con tanti saluti alla carità per le tante povere donne che, tentate di abortire, potrebbero diventare mamme se solo trovassero qualcuno che, senza giudicarle, fosse disposto a dar loro una mano.

Non dovrebbe essere questo un impegno di giovani innamorati della natura, come la nostra Greta?

La quale stavolta ha perso un’occasione. Se salvi il pianeta devi salvare anche chi dovrà abitarlo nel futuro, purché abbia la possibilità di nascere.

cantiamolavita@katamail.com

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