«Altro non desideriamo: essere pastori secondo il Cuore di Gesù»

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Il saluto di Mons. Guido Marini e di Mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira al termine dell’ordinazione episcopale

Santo Padre, in questo momento sono voce di una parola unica, quella di S.E. Mons. Ferrada Moreira e mia, così come sono voce di un cuore unico, il nostro, di noi che, da oggi, siamo uniti dal sacramento dell’Ordine episcopale, in una fraternità nuova, profonda, bellissima. Allo Spirito Santo, Fuoco d’Amore senza fine, che oggi è di nuovo sceso come fiamma ardente su di noi, la nostra lode e la nostra supplica: «Vieni, Santo Spirito!». Ne siamo consapevoli: siamo opera sua.

Grazie, Santo Padre! La parola “grazie” è semplice, ma colma e traboccante dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, dei nostri desideri. Li può immaginare.

La parola è breve, eppure si perde nell’eternità, tanto è gravida del nostro stupore per il dono ricevuto. Siamo piccoli, piccolissimi. Eppure scelti, amati, inviati.

Grazie, dunque, Santo Padre, perché oggi siamo divenuti Vescovi per l’imposizione delle sue mani e per la sua preghiera di Ordinazione. Grazie perché oggi siamo entrati a far parte del Collegio Episcopale per il desiderio del suo cuore di Pastore della Chiesa Universale e Successore dell’apostolo Pietro.

Grazie, Santo Padre, per le molteplici attestazioni di paternità vera, di calore umano e spirituale, di vicinanza premurosa e di fiducia che ha sempre avuto per noi. Tutto è stato segno del volto del Padre che è nei Cieli.

Grazie a tutti voi che siete qui presenti. Grazie per aver pregato con noi e per noi. Grazie per il vostro affetto e la vostra amicizia. Grazie perché sappiamo che continuerete ad accompagnarci in quella Comunione dei Santi che è gioia e pace nel cammino terreno e preludio dell’eternità in Dio.

Con voi condividiamo la meraviglia grata di essere cristiani. Per voi accogliamo con trepidazione la responsabilità di essere pastori. Altro non desideriamo: essere pastori secondo il Cuore di Gesù. Pastori nei quali vive il vero e unico Pastore, Gesù. Pastori nei quali si rende presente la parola, il gesto, l’amore di Gesù. Pastori che, proprio per questo, stanno in mezzo alla gente con il proposito felice di dare la propria vita e condurre ai pascoli eterni del Cielo.

Del santo Curato d’Ars molti dicevano, dopo averlo incontrato: «Abbiamo visto Dio in un uomo!». Possa essere così anche per noi! Possa anche la nostra gente dire di noi: «Abbiamo visto il Buon Pastore nel nostro Vescovo!».

Grazie alle nostre famiglie, ai nostri genitori. Alcuni sono tra noi, altri sono già approdati all’altra riva del mare della vita. Non saremmo qui, oggi, senza di loro. Appena divenuto Vescovo, san Pio X si recò presso il letto della mamma, anziana e malata. Le disse: «Mamma, bacia l’anello del tuo figlio divenuto Vescovo». La mamma, con devozione, baciò quell’anello. Poi disse al figlio: «Ora però anche tu dai un bacio al mio anello» – era quello del suo matrimonio. E subito aggiunse: «Perché se non ci fosse questo, il mio e di tuo papà, non ci sarebbe neppure il tuo».

Grazie, mamma e papà, per il vostro anello, segno di un amore esemplare, fedele, fecondo.

Alla Madonna, Stella luminosa nel cammino della vita, rivolgiamo la nostra preghiera: sii nostra Madre e Regina, custodisci in noi il dono inestimabile che abbiamo ricevuto.

A Dio, Trinità d’Amore, il nostro canto, la nostra adorazione, la nostra lode, la nostra gloria, il nostro affidamento, ora e per sempre. Amen.

Mons. Guido Marini, Mons. Ferrada Moreira

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