Dopo 70 anni Novi Ligure ritrova il “suo” “Romualdo Marenco”
Lunedì scorso la conferenza stampa con i membri della Fondazione del Teatro per presentare gli spettacoli di inaugurazione. Il 6 novembre la “prima” “a invito”
NOVI LIGURE – Lunedì 18 ottobre è una giornata “storica” per tutti i novesi. Dopo settant’anni di inattività e un lungo restauro durato sei anni, il teatro “Romualdo Marenco” torna al suo antico splendore, nel cuore della città. Alla presenza di Ada Geraldini Caraccia, presidente della “Fondazione Teatro Marenco”, di Luciano Mariano, presidente della “Fondazione CR Alessandria, del sindaco Gian Paolo Cabella e di Andrea Sisti, assessore alla Cultura di Novi Ligure, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della cerimonia inaugurale.
Ha moderato l’incontro il direttore artistico Giulio Graglia. «Ogni volta che un teatro chiude è un colpo al cuore – ha esordito Graglia – e ogni volta che uno apre è un’iniezione di vita. Perché il teatro non è che altro che la rappresentazione della nostra vita.
La riapertura del “Marenco” ha una doppia valenza: restituire alla comunità un gioiello che le appartiene sin dalla sua fondazione e ridare forza e coraggio a tutti gli operatori dello spettacolo che tanto hanno sofferto durante la pandemia».
Ricco il programma di avvenimenti delle prossime settimane, a cominciare da sabato 6 novembre, quando si apre la stagione teatrale che si inserisce nel rinnovato panorama artistico culturale, non solo locale ma anche nazionale. «La riapertura del Teatro, dopo un lungo e pregevole lavoro di restauro che ne ha messo in luce l’intatta bellezza, è un momento meraviglioso per la nostra città.
Novi sta vivendo un periodo di positivo rilancio e guarda al futuro partendo dai grandi simboli della sua storia. – hanno dichiarato congiuntamente Cabella e Sisti – La cultura si riappropria di un luogo che ospiterà e produrrà iniziative teatrali e musicali di alto livello, con benefici significativi per l’intera comunità novese». Il 6 novembre sarà proposta una serata di prosa e musica “a invito”.
Il sipario si alzerà alle ore 20.30 e sul palco ci sarà il novese Valerio Binasco, attore e regista del teatro italiano, conosciuto a livello nazionale, anche nella cinematografia che presenterà un inedito monologo. Per la parte musicale si esibiranno gli “Strumentisti del Teatro alla Scala” di Milano. Domenica 7 novembre, alle ore 20.45, si terrà una serata di musica intitolata “Benvenuti a teatro: colonne sonore in palcoscenico” e sarà il primo concerto che si terrà al “Marenco”. Protagonista sarà l’Orchestra Classica di Alessandria, con la partecipazione di Roberto Ranfaldi (violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI). Durante la giornata, a gruppi di 20 persone, tutti potranno partecipare a visite esclusive guidate dal direttore artistico Giulio Graglia. Lui farà scoprire spazi segreti e affascinanti, dal dietro le quinte ai camerini degli artisti, dal palco al loggione e, in via eccezionale, si potrà assistere silenziosamente alle prove.
Venerdì 12 novembre sul palco salirà il Balletto Teatro di Torino “Il corpo sussurrando”.
I danzatori della compagnia fondata da Loredana Furno e diretto da Viola Scaglione, costruiscono, distruggono e trasformano un tableau vivant in movimento, prestandosi a interazioni in cui viene analizzato, provato e riscoperto il tema della relazione.
Sabato 13 novembre sarà l’attore Michele Maccagno ad accompagnare i gruppi (sempre di 20 persone) durante la giornata alla scoperta delle meraviglie del Teatro. Domenica 14 novembre sarà la giornata dedicata al racconto della storia della “Primaria Compagnia Marionettistica Pallavicini” e si terrà l’inaugurazione dell’esposizione permanente della collezione donata alla città di Novi.
L’edificio ha una capienza di circa 500 posti a sedere (tra platea e i 61 palchi) e un palco ristrutturato in modo da ospitare una gamma molto ampia di spettacoli, compresi quelli orchestrali, con la presenza del “golfo mistico”. Una delle unicità del Marenco è proprio la buca a scomparsa (che solo poche strutture possono vantare) per ospitare al completo i musicisti dell’orchestra. Gli interni sono impreziositi da dipinti e decori, dove domina il colore cremisi dei velluti che rimanda alle divise dei bersaglieri di Carlo Alberto e dal pavimento in legno, completamente rifatto, che ne garantisce una perfetta acustica. La stagione inizia a novembre proprio come avveniva dalla fine dell’800 fino a 70 anni fa.
Vittorio Daghino