«Serve un balzo in avanti» per il futuro del pianeta

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Il 24 ottobre si è chiusa a Taranto la 49^ Settimana Sociale dei cattolici italiani

La Messa nella concattredrale di Taranto, presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha chiuso domenica 24 ottobre la 49^ Settimana Sociale dei cattolici italiani, sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso”.

Quella vissuta «è stata un’esperienza di particolare rilievo – ha dichiarato Bassetti – non solo perché abbiamo cercato soluzioni per il presente, ma perché ci siamo resi conto che le decisioni che prendiamo oggi avranno conseguenze vitali per questa generazione e soprattutto per quelle future».

«Taranto resta una realtà graffiante, – ha sottolineato Mons. Filippo Santoro, l’arcivescovo della città, presidente del Comitato scientifico e organizzatore della 49^ Settimana Sociale – che immette dentro di noi un’inquietudine, una scomodità perché veniamo sospinti verso l’incudine e il martello della scelta fra salute e lavoro». A “Vatican News”, Mons. Santoro ha spiegato che «tutti dobbiamo dare un contributo concreto, essere noi stessi una risposta, perché non ci capiti che il nostro lavoro vada a sommarsi alle maree di opinioni e che non si traduca in cura paziente e amorosa per la nostra terra. Abbiamo convenuto che il cambiamento non avviene solo dall’alto ed è fondamentale il concorso della nostra conversione negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità».

Nelle conclusioni è stato ripreso il monito iniziale di Papa Francesco che il 21 ottobre, in apertura dei lavori, ha inviato un video messaggio ai 934 delegati da 221 diocesi (tra cui 93 vescovi).

«Non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società. – ha detto il Pontefice – Per uscire dalla crisi generata dal Covid, sanitaria e sociale, è richiesto un di più di coraggio anche ai cattolici italiani». Papa Francesco ha indicato tre “cartelli” per camminare con audacia sulla strada del cambiamento. Il primo è l’attenzione agli attraversamenti, il secondo cartello da rispettare sulla strada della speranza è il divieto di sosta e il terzo è l’obbligo di svolta. «La svolta sarà solo se sapremo formare le coscienze a non cercare soluzioni facili a tutela di chi è già garantito, ma a proporre processi di cambiamento duraturi, a beneficio delle giovani generazioni».

Il pensiero del Santo Padre è andato anche a tutte le mamme e a tutti i papà di Taranto che «hanno pianto e piangono per la morte e la sofferenza dei loro figli».

E il cardinale Bassetti ha ribadito: «Serve uno sguardo lungo sulle sorti dell’Europa e soprattutto dell’Italia. Mai come oggi è necessario un nuovo patto sociale tra tutti gli uomini e le donne italiane di buona volontà, per mettere a tema l’Italia e il suo futuro facendo proposte concrete e non solo belle parole sul nostro Paese». «La Chiesa italiana – ha aggiunto – ha la responsabilità di tracciare una parabola che non fronteggi l’emergenza della salute, dell’ambiente, del lavoro, con rattoppi dell’ultima ora come siamo abituati a subire da decenni, ma che sia lungimirante, che ponga le basi di una crescita per le nuove generazioni, che esprima la cura dell’educare e della gratuità». Occorre «un balzo in avanti, uno sguardo lungo sulle sorti dell’Europa» una «profezia sull’Italia». L’obiettivo della Settimana sociale è quello di avviare una transizione ispirata dall’ecologia integrale di Papa Francesco, «con un progetto concreto e di ampio respiro che parta dalle Chiese e coinvolga la società».

«Dobbiamo adesso trasformare le nostre parole, le nostre riflessioni, tutto quello che abbiamo visto e udito in un cantiere permanente»: ha concluso l’arcivescovo Santoro che ha tradotto i contenuti delle giornate tarantine in quattro iniziative operative per la comunità ecclesiale: costruire comunità energetiche, promuovere finanza e consumi responsabili, valorizzare l’impegno dei giovani e creare buone pratiche produttive.

I giovani a Taranto hanno chiesto di animare operazioni concrete sul territorio e hanno fatto specifiche proposte di ampio respiro per iniziare il cammino nelle parrocchie e nelle diocesi.

Daniela Catalano

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