Riorganizzazione del Sistema Sanitario Tortonese? Adesso o mai più! Una proposta per ri-cominciare
L’inchiesta. Ospedale di Tortona. Lettera aperta alle Istituzioni scritta da Cittadinanzattiva-Tortona, MEIC-Tortona e Società Medico-Chirurgica Tortonese
Le sottoscritte Associazioni di cittadini e di professionisti della salute sollecitano le autorità competenti a riprogettare, in tempi brevi, il Sistema Sanitario Tortonese, ponendo al centro l’integrazione tra Ospedale e Territorio.
Dopo la progressiva spoliazione di ambulatori e reparti ospedalieri, anche in funzione dell’emergenza Covid, sembrano già venir meno i segnali di ripresa dell’offerta di servizi sanitari locali. È di questi giorni la notizia che a Tortona non sono più disponibili, neppure al Consultorio, le visite ginecologiche, mentre la soluzione adottata per la riapertura, il 21 settembre scorso, del Pronto Soccorso (PS) si sta rivelando irta di difficoltà e difficile da sostenere nel tempo.
Infatti, questa esperienza si è dimostrata fallimentare in altre realtà (cfr. www.anaao.it, “I medici non vogliono più lavorare al pronto soccorso”, 25 ottobre 2021) ed è ad alto rischio anche presso il nostro ospedale, benché, al momento, pochi abbiano colto “il grido di dolore” espresso dal Direttore della S.C. di Medicina Interna, Mario Dealessi, il 1° ottobre scorso, quando, al termine della presentazione dello Studio dell’Università “Bocconi”, riferiva le difficoltà a sostenere, con le medesime risorse umane, sia l’attività di reparto sia quella del Pronto Soccorso. Diventa palese la necessità di attuare nel Tortonese un piano alternativo, prima che la situazione precipiti, portando alla destabilizzazione tutto l’ospedale.
E proprio dopo lo Studio dell’Università “Bocconi”, occorre produrre, quanto prima, un progetto coraggioso, innovativo e soprattutto sostenibile di integrazione Ospedale-Territorio. Esso dovrebbe prevedere la costituzione dei Centri Operativi e di 2 Case della Comunità (1 “Hub” cittadina ed una “Spoke” nella Comunità Montana) attive 24 ore su 24, oltre che fornire un adeguato supporto, sia infermieristico sia amministrativo, per gli studi periferici dei Medici di Medicina Generale (MMG), come previsto dal PNRR (missione 6).
L’attività dei Medici di Medicina Generale, dopo questa revisione dell’organizzazione delle cure primarie, dovrà essere integrata con l’attività della Medicina Interna ospedaliera, mediante la realizzazione di un “Day Service” ospedaliero con attività “Fast track” (corsia preferenziale) h12.
In altre parole, si verrebbe a costituire una rete integrata tra Territorio ed Ospedale che garantisce al paziente la possibilità di accesso alle cure presso gli studi dei Medici di Medicina Generale e, sull’arco delle 24 ore, presso le Case di Comunità.
Esse devono essere previste per fornire assistenza ai pazienti con patologie acute o croniche riacutizzate, con possibilità per il paziente, se necessario, di essere preso in carico entro le 12 ore diurne successive da un Medico Tutor ospedaliero; questi provvederà a fornire e programmare gli esami e le visite specialistiche di cui il paziente ha bisogno, decidendo poi di ricoverarlo nel “setting” di cura più idoneo o, invece, di riaffidarlo al Medico di Medicina Generale per una gestione domiciliare condivisa, anche con l’utilizzo della telemedicina.
Per fornire e programmare le prestazioni specialistiche in tempi adeguati ai bisogni di cura dei pazienti con patologia acuta è necessario che l’ASL Alessandria attivi protocolli di convenzione, o riveda quelli già in essere, con l’ASO di Alessandria e con i Privati, come già prospettato nel progetto di riqualificazione dell’ospedale di Tortona illustrato recentemente dal professor Mario Del Vecchio.
L’emergenza, invece, dovrebbe essere affidata alla gestione del 118 per il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Alessandria, che è in grado di garantire, a questo tipo di paziente, l’adeguata qualità di cura di cui ha bisogno.
L’ASO di Alessandria, essendo a valenza universitaria (UPO), potrà essere di riferimento anche per la gestione della formazione necessaria per tutti gli attori di questa organizzazione. I pazienti indirizzati, in emergenza, presso l’Hub di Alessandria potranno essere riaccolti presso i reparti di degenza del nostro ospedale cittadino, purché siano state stabilizzate le loro condizioni cliniche.
Questo tipo di organizzazione potrà fornire una risposta alla maggior parte dei pazienti che, con una patologia acuta, si rivolgono attualmente al Pronto Soccorso. Infine, è da considerare che una tale revisione dell’area medica presso l’ospedale di Tortona comporterebbe un vantaggio anche per l’assistenza ai pazienti degenti presso i reparti attualmente in attività, generando un clima favorevole allo sviluppo delle buone pratiche cliniche ed eliminando le situazioni di disagio lavorativo attualmente presenti.
Cittadinanzattiva – Tortona
MEIC – Tortona
Società Medico-Chirurgica
Tortonese