La superiora della congregazione “Flammae cordis” di Roma: «Fede cristallina e sguardo rivolto al cielo»
Madre Maria Luisa Liburno, originaria di Biella, è la superiora della congregazione “Flammae cordis”, sezione femminile dell’Oratorio Secolare della Congregazione di San Filippo Neri di Roma, nata ufficialmente nel maggio del 2014. Le “Flammae cordis” vivono la loro esperienza basandosi su quattro pilastri che sono preghiera, vita comune, lavoro e Oratorio. Condividendo la fatica del lavoro e la responsabilità della vita secolare, attraverso la visibilità dell’abito, testimoniano la propria appartenenza a Gesù Cristo, e come fiammelle che sgorgano dal cuore dello Sposo, vogliono raggiungere ogni uomo. A sostenere fin dall’inizio il cammino di questa congregazione è stato proprio Mons. Guido Marini che è stato accanto a Madre Maria Luisa e alle sue consorelle, rivestendo un ruolo molto significativo.
«“La tua bontà mi ha fatto crescere”: questo versetto del Salmo 17 che leggiamo regolarmente nella Liturgia delle Ore, si adatta molto bene a Mons. Guido Marini, perché è proprio quello che ha fatto lui per noi nella piccola esperienza delle “Flammae cordis”. Lui ci ha conosciuto quando ancora non avevamo l’abito, prima ancora dell’approvazione dei nostri statuti. Ci ha guardato con speranza, con fiducia ed entusiasmo, passando sopra tante immaturità che dovevano ancora affinarsi e tante debolezze che sono ancora da superare, vista la breve storia della nostra esperienza comunitaria nata solo 15 anni fa. Ha voluto vedere in noi qualcosa di bello, dandoci quel coraggio di andare avanti nonostante la scarsezza di risorse e di mezzi con cui siamo partite, unita anche alla nostra inesperienza dal punto di vista umano nel dare avvio a un cammino di vita consacrata. Ho trovato in lui tutto ciò che si desidera da un padre, cioè la fermezza di non cedere, di non recalcitrare rispetto alla verità ma anche la dolcezza e la tenerezza di sapere avere pazienza di fronte alle lentezze e alla debolezze dei figli.
Una fermezza che non molla la virilità paterna e una tenerezza che permette di andare avanti anche quando ci sarebbe il rischio di abbattersi per le proprie fragilità e piccolezze e per gli ostacoli che si presentano. Parlando della mia esperienza personale posso dire che la sua bontà mi ha aiutato a crescere, perché in innumerevoli occasioni mi sono appoggiata sulla sua fede, sulla sua sapienza, sulla sua capacità di affrontare le difficoltà con uno sguardo che buca il cielo.
La sua caratteristica che mi ha sempre appassionata è proprio quella fede cristallina che lo rende trasparente. In lui sinceramente si intravede la bellezza di un altro mondo, la possibilità di vedere il cielo e le promesse di Dio. Voglio sottolineare anche la passione che ha per lo Spirito Santo che è creatore di tutte le cose, che tutto mantiene nell’esistenza. Il suo motto e il suo anello testimoniano la sua ferma convinzione che lo Spirito è amore. Dalla sua persona, dunque, sgorga ciò che lui riceve. Essendo ricolmo di questo amore lo riversa su chi gli è accanto. Penso che la Diocesi di Tortona abbia ricevuto un grande dono, insieme a tutta la Chiesa, perché il suo ministero episcopale sarà di beneficio per tutti. Io sono felice e grata al Signore perché Mons. Marini è proprio un dono nella mia vita. Sono certa che la distanza fisica non spezzerà il legame che ha avuto con le “Flammae cordis”, anche perché essendo ancora così piccole, confidiamo che, seppur da lontano, la sua bontà continui a farci crescere nella sequela del Signore».
(nella foto di copertina: Suor Maria Luisa Liburno e Mons. Guido Marini durante la Messa all’oratorio Ianua Coeli di Roma)