Restaurate le vetrate di Padre Ruggeri
La presentazione del libro Luci divine domenica scorsa a Santa Giuletta
«La luce ampia e diffusa orienta il senso di riunione dei fedeli»: queste parole di padre Costantino Ruggeri da sole possono spiegare la bellezza delle vetrate artistiche della chiesa di san Colombano a Santa Giuletta.
Era il 1974 quando l’allora parroco don Carlo Bolchi, insieme all’architetto Luigi Leoni, chiese al frate francescano brescia- no, vissuto per molti anni al convento di Canepanova di Pavia, di realizzare l’opera per la parrocchia oltrepadana. Il risultato finale sono i 9 pannelli nella navata e i 4 dell’abside ai quali si aggiunge il grandioso rosone. Domenica scorsa, all’inizio dei festeggiamenti in onore del santo patrono Colombano, si è svolta la presentazione ufficiale del restauro delle creazioni di padre Ruggeri. Alla fine di ottobre del 2020, infatti, è stato portato a termine l’intervento conservativo che ha interessato i vetri della navata e dell’abside. Finalmente, dopo il rinvio a causa della pandemia, è stato anche possibile ritrovarsi per ascoltare la maestra vetraia Lilia Siccardi, che ha ridato nuova vita alle opere. A fare gli onori di casa il nuovo parroco, don Domenico Lucaci, che all’inizio dell’anno ha preso il posto di don Francesco Favaretto, al quale si deve il merito di aver provveduto a “curare” i capolavori creati dal genio artistico di padre Costantino Ruggeri. Don Lucaci ha voluto ringraziare entrambi i suoi predecessori per l’impegno dimostrato, la Siccardi per il lavoro svolto, l’architetto Matteo Arpesella e tutti i fedeli del paese che hanno collaborato in modo volontario e gratuito alla posa dei manufatti. Ha rivolto un grande grazie alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia Onlus che ha stanziato un contributo di 11.000 euro sul totale di 18.000 euro previsti per l’intervento.
Anche la sindaca Simona Dacarro ha preso la parola per ribadire i ringraziamenti a nome dell’amministrazione comunale e ha salutato le autorità intervenute, i sindaci dei paesi vicini e la Responsabile dell’Ufficio Beni Culturali, Lelia Rozzo. Hanno fatto giungere il loro saluto anche il vescovo Mons. Guido Marini, Giancarlo Albini, presidente della Fondazione Comunitaria e Luigi Leoni presidente della Fondazione “Frate Sole”, istituita proprio da padre Ruggeri. A Lilia Siccardi è spettato il compito di scendere nei dettagli del restauro. L’artista, originaria di Savona, è giunta nel 2004 in Oltrepò, a Mornico Losana dove ha aperto il suo studio “Vetro e Arte” e oltre a occuparsi di restauro nelle chiese (ha lavorato per la basilica di Broni, il santuario di Fumo e la parrocchia di San Rocco in Fondoni) crea vetri per abitazioni ma anche gioielli, piatti, vasi e opere d’arte. Ha spiegato che, grazie ai volontari, le vetrate della chiesa sono state smontate dagli operai e trasportate in casse di legno nel laboratorio, dove sono state sottoposte a una manutenzione straordinaria, con la rilegatura completa dei pannelli. Poi, una volta rimontate con l’uso del piombo molto resistente, è stata eseguita la saldatura a stagno e la stuccatura. Le vetrate sono state messe in sicurezza mediante la protezione di un vetro camera, grazie alle ditte “Oltre Vetro” e “Thermowis”. Matteo Arpesella, l’architetto che ha seguito i lavori, ha presentato il libro Luci divine – Padre Costantino a Santa Giuletta (Edizioni Guardamagna), con i bellissimi scatti di Federico Cavallini appassionato di fotografia, voluto per illustrare e far conoscere queste opere d’arte e il cui ricavato andrà a finanziare i restauri.
Daniela Catalano