Attesa, vigilanza, rinascita, gioia

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Mettiamo sotto l’albero le parole delle monache clarisse del monastero Santa Chiara di Roma, da sempre “amiche” del nostro giornale

Abbiamo pensato di raggiungervi, in occasione delle festività, per donarvi 4 parole da portare insieme nel cuore, che possano custodire il nostro raccoglimento in questo tempo e guidarci, come la stella i Magi, alla Santa Grotta.

La prima parola è attesa. Avvento non significa una generica attesa, ma traduce il termine greco: parusia. Dunque venuta.

Allora l’Avvento è propriamente attesa della Sua venuta: la sua venuta nel Natale, il suo ritorno glorioso, ma anche le sue venute quotidiane, con cui ogni giorno il Signore ci visita, nella Parola, nei sacramenti, in ogni piccolo o grande evento della vita.

Poi la parola vigilanza, un atteggiamento a cui siamo spesso richiamati, in questo tempo: «vigilate/vegliate».

La vigilanza ha a che fare con l’attenzione, è un invito a stare attenti al Signore che passa, per saper riconoscere il rumore dei suoi passi tra i rumori del mondo.

La terza parola è rinascita. Non è solo Gesù che nasce, ma anche noi siamo chiamati a rinascere con Lui.

Un’antica antifona natalizia recita che con la venuta di Gesù in mezzo a noi si è verificato «un ammirevole scambio: il Creatore del genere umano si fa uomo e nasce da una vergine e nel farsi uomo dona la sua divinità a tutti noi». Come afferma Sant’Atanasio: «Il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio».

A questo punto la quarta ed ultima parola non può essere che gioia, come prima, spontanea ed immediata reazione davanti a questa straordinaria azione di Dio che si fa bambino, si fa uomo.

La gioia percorre come un filo d’oro tutta la liturgia dell’Avvento e del Natale: dalla gioia per il saluto dell’angelo, alla gioia dell’incontro tra Maria ed Elisabetta, a quella dell’annuncio dell’angelo ai pastori, fino alla «grandissima gioia» dei Magi nel vedere la stella. Ad ogni uomo, ad ognuno di noi, è annunciata una grande gioia: «Oggi è nato per voi il Salvatore». Da qui nasce questa gioia, dallo stupore del cuore nel vedere come Dio ci è vicino, come Dio pensa a noi, come Dio agisce nella storia; è una gioia, quindi, che nasce dal contemplare il volto di quell’umile bambino perché sappiamo che è il Volto di Dio ormai presente per sempre nell’umanità. Il Natale è gioia, perché Dio diventa così vicino da poterlo vedere e toccare!

Insieme a voi vogliamo percorrere l’anno trascorso, per scorgere tutti i semi di gioia sparsi nei solchi delle nostre giornate.

La gioia dell’Eucaristia quotidiana, assicurata con sincera fraternità dai fratelli della Curia Generale, così come quella per la cura di tanti pastori, sacerdoti e vescovi, che si sono fatti presenti al nostro altare.

La gioia della preghiera condivisa quotidianamente con gli amici del monastero, che sempre più numerosi intervengono alle nostre liturgie.

La gioia dei primi passi di altre sorelle che si sono unite a noi, quella del sì di Sr. Chiara Marie Joseph nella Professione temporanea e del sì di Sr. Maria Monica nella vestizione.

La gioia nel seguire il fedele e tenace gruppetto di fratelli e sorelle che hanno iniziato il cammino nell’Ordine francescano secolare all’ombra del nostro monastero.

La gioia dei momenti qualificati di formazione che tanti fratelli e sorelle ci hanno garantito con la loro presenza… anche a distanza!

La gioia dei parenti e degli amici che si sono fatti generosamente strumento della Provvidenza di Dio per noi, stretti a noi in un vincolo di fraternità che sempre ci allieta il cuore.

La gioia per gli eventi belli di Chiesa, dall’elezione di fra Massimo Fusarelli come nuovo Ministro Generale a quella dell’apertura del Sinodo.

Ma insieme a tutto questo, la gioia semplice e quotidiana del sole che sorge ogni mattina, delle stelle che accendono il buio della notte, del cuore che batte nel petto e ci ricorda il dono meraviglioso della vita, della fede che illumina la nostra vita e la volge con sicurezza verso il Cielo…

A tutti chiediamo di vivere questo Natale cercando la gioia dentro la propria storia, al di là di ogni dolore, lutto, angoscia: c’è un Bimbo che nasce per tutti per far rilucere di speranza anche l’ombra più fitta!

Santo e gioioso Natale a tutti!

Le sorelle del Monastero S. Chiara

Roma

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