Anno nuovo, regali vecchi

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Senza arrivare agli estremi del povero rag. Ugo Fantozzi, che nella notte di Capodanno vede la propria Bianchina, parcheggiata sotto casa, distrutta da una lavatrice defenestrata da un vicino, uno dei riti propiziatori per il nuovo anno consiste nel liberarsi delle cose vecchie, per rompere con il passato e avviarsi con speranzosa levità incontro al futuro.

Mai come in questi ultimi due Capodanni abbiamo avuto il desiderio di polverizzare paure, angosce, difficoltà fisiche, morali e per molti, purtroppo, anche economiche, sperando con forza di poter iniziare una nuovo ciclo della nostra vita liberi dalle costrizioni nelle quali la pandemia ci ha relegato.

Negli giorni finali del 2021, complice il trasloco in una nuova abitazione, ci siamo ritrovate nelle ambasce, tipicamente femminili, del discernimento tra cosa eliminare e cosa conservare. Fatta salva l’immunità che da sempre entrambe abbiamo assegnato ai libri di qualunque genere, dopo aver riempito 25 scatoloni di volumi, siamo passate a esaminare oggetti il cui possesso ci risultava ignoto e la nostra attenzione è stata calamitata dalle suppellettili che componevano la famigerata lista di nozze. Novelle Indiana Jones ci siamo addentrate nei meandri del solaio e siamo state fagocitate da una serie di pacchi, il cui contenuto appariva oscuro e inquietante, ancora avvolti (dopo 23 anni!) nella carta originale del negozio. Il confronto dialettico è subito partito: «Mi chiedo che cosa avevate in testa tu e papà quando avete compilato la lista dei regali! Come pensavi di utilizzare il set di salsiere, o questi 12 vasi da fiori? E la tovaglia in fiandra? Usiamo solo quelle antimacchia!». La risposta è pronta: «La nostra intenzione era depositare la lista in agenzia viaggi, per fare il viaggio di nozze in Australia; siamo stati obbligati a seguire la via tradizionale a causa di sciocche convenzioni perbeniste che fortunatamente la tua generazione non conosce. Anziché criticare, aiutami a trovare una collocazione per tutto!» «Ma che cosa vuoi farne? Se le porti nella casa nuova, restano inscatolate per altri 23 anni! Adesso mi iscrivo a un sito di commercio vintage e vedo se si riescono a vendere. Con il ricavato possiamo acquistare oggetti più moderni e funzionali! Che stupidaggine la lista nozze!» «Sono d’accordo, ma mi dispiace un po’ per gli amici e i parenti che ci hanno fatto questi regali con le migliori intenzioni» «Ma se non ci sono più i bigliettini! Ti ricordi forse chi ti ha regalato cosa?» «Ok, facciamo come dici tu, approfittiamo della finestra virtuale per gettare le cose vecchie: considerata la loro quantità e se realmente il gesto è scaramantico e “porta buono” per il nuovo anno, prevedo la liberazione della pandemia entro i prossimi due mesi!»

silviamalaspina@libero.it

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