Adesso tutti possiamo leggere i libri di Federica

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Donati alla Biblioteca di Casteggio i volumi della famiglia Guarnaschelli ereditati dalla Diocesi insieme all’intero patrimonio

Giovedì scorso la Biblioteca Civica di Casteggio ha ricevuto una donazione libraria importante, dal forte valore simbolico. Si tratta di 90 volumi che sono stati consegnati alla direttrice Valentina Dezza, responsabile anche del Civico Museo Archeologico dell’Oltrepò pavese, e ad Alessandro Fraschini, consigliere comunale con delega al Museo, da parte di Carlo Varni e Pietro Savarro che si sono occupati della gestione della ricca biblioteca personale della casteggiana Federica Guarnaschelli.

Dopo la sua morte, avvenuta nel luglio del 2020, per volontà testamentaria, la Diocesi ha ereditato l’intero patrimonio, comprendente anche i libri, poi distribuiti a varie scuole ed enti tra cui il polo culturale di Casteggio, al quale i Guarnaschelli erano particolarmente legati. Il papà Renzo, infatti, scomparso nel 2014, si era sempre impegnato molto per il suo paese. Aveva fatto parte per più di 40 anni dell’amministrazione comunale: era stato sindaco (dal 1970 al 1975), assessore, vice sindaco tra il 1995 e il 2004 e consigliere. Professionista apprezzato, aveva ideato la storica rassegna dei vini ed era stato a lungo presidente della banda musicale cittadina, la “Cetra d’Oro”.

A lui il Comune ha dedicato il piazzale che si trova accanto allo scalo ferroviario. Anche la figlia Federica, mancata all’età di 46 anni, ricalcando le orme paterne, si era adoperata silenziosamente ma con generosità, per il bene della sua comunità, e ha lasciato un grande vuo-to tra coloro che l’hanno conosciuta.

La direttrice, ricevendo i volumi, ha voluto esprimere la gratitudine sua e dell’amministrazione comunale a Renzo e Federica, entrambi appassionati di Storia e Letteratura.

I volumi donati, infatti, di carattere geografico e storico-artistico, fanno parte di collane dedicate al patrimonio italiano e lombardo e saranno di grande utilità per gli utenti che potranno consultarli.

Il fondo Guarnaschelli si aggiunge ad altre due donazioni ricevute recentemente dal polo culturale della Certosa Cantù (che comprende il Museo archeologico e la Biblioteca Civica): i cimeli dell’esploratore locale Giuseppe Maria Giulietti, regalati dal pronipote Giuliano e da Maura Romano e alcune opere dello scultore e pittore Giovanni Civardi, ancora vivente, al quale è stato riservato anche un laboratorio destinato alle attività con il pubblico e un archivio librario.

«Sono già iniziati i lavori di sistemazione di due nuove sale – ha spiegato la direttrice Dezza – in cui saranno ospitati i beni ricevuti. Il Museo, infatti, è una realtà in evoluzione, che si trasforma grazie alla generosità della comunità e all’attenzione di chi lo amministra. Sia il sindaco Lorenzo Vigo sia il consigliere Fraschini, si sono adoperati per fare in modo che ogni acquisizione trovasse una degna collocazione».

Sono da ricordare anche il Fondo Sernagiotto, donato dal conte Raffaello Sernagiotto, che comprende cinquecentine e seicentine di grande valore, la collezione di preziose uova decorate di Vilma De Paoli, consegnate dal marito Franco, e le statuine di carattere etnoantropologico, realizzate a mano da Pasquale Deambrosi.

La Certosa Cantù, in questi anni, si sta arricchendo di sale dedicate ai grandi personaggi della città. E per completare il rilancio di tutta la struttura, anche l’area verde che sor-ge attorno al palazzo sarà riqualificata, con la creazione di un anfiteatro che ospiterà eventi e manifestazioni, grazie a un bando del Gal Oltrepò per un valore di 120 mila euro.

Daniela Catalano

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