Sant’Ottone Frangipane

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Il santo di questa settimana è un religioso vissuto nel Medioevo e venerato come patrono di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Sant’Ottone (Oddone), che la Chiesa ricorda il 23 marzo, era membro della nobile e potente famiglia baronale dei Frangipane che ebbe un posto di primo piano a Roma fra l’XI e il XIII secolo e determinò l’elezione dei papi Onorio II e Innocenzo II. Secondo la tradizione, nacque a Roma intorno al 1040. Verso il 1058-1060, partì, con alcuni coetanei del suo rango, per una spedizione militare in difesa del papa, dove fu catturato dagli avversari e imprigionato.

Liberato per intercessione di san Leonardo di Limoges, che gli apparve in sogno, tornò a Roma. Iniziò allora un pellegrinaggio per visitare i vari santuari cristiani. E il suo peregrinare durò circa 50 anni.

Prima si recò nell’abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni, dove sotto la direzione dell’abate Pietro, seguì la regola benedettina e si dedicò alla preghiera e ai lavori manuali.

Poi arrivò a Montevergine, dove conobbe san Guglielmo da Vercelli e scoprì la vita ascetica. Giunse, infine, ad Ariano Irpino verso il 1117 e qui fondò un ospizio per pellegrini, che gestì per tre anni. Un giorno decise di ritirarsi a vita eremitica, fuori dalla città, nella chiesa di S. Pietro apostolo, ancora esistente e poi chiamata San Pietro dei Reclusiis.

Accanto si costruì una piccola cella e vi si rinchiuse.

Nel suo romitaggio visse con austerità, facendo molte penitenze. Si scavò anche una fossa per ricordare a sé stesso il suo destino. Il 23 marzo 1127, morì, dopo sette anni di eremitaggio e dieci trascorsi ad Ariano che in quell’epoca era un luogo di transito per i pellegrini che da Napoli e da Benevento andavano verso Bari, per imbarcarsi verso la Terrasanta.

Appena gli arianesi seppero della morte del santo, si recarono commossi alla sua cella.

Deposto il corpo su un carro, lo portarono in processione fino alla cattedrale, dove fu sepolto.

Le sue spoglie, intorno 1220 sotto il regno di Federico II, furono traslate a Benevento, per metterle al sicuro. Tra i prodigi operati dal santo dopo la sua morte, si tramanda quello accaduto attorno al 1180 quando apparve tra le nuvole e in quel momento dal cielo caddero sui saraceni dei sassi che li costrinsero a interrompere l’assedio della città. In ricordo di questo, fu costruita la chiesa di Santa Maria della Ferma. Gli arianesi nel 1528 fecero voto a sant’Ottone per essere liberati dalla peste. Ad Ariano Irpino è festeggiato due volte: il 23 marzo e nell’ottava dell’Assunta.

Daniela Catalano

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