Ultimi giorni per il Festival delle Conoscenze

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Tra gli ospiti della kermesse culturale anche i giornalisti Mauro e Quirico

NOVI LIGURE – Si chiuderà domani 29 aprile il Festival delle Conoscenze, la rassegna culturale itinerante organizzata dalla Fondazione Acos per la Cultura a Novi Ligure, Tortona e Ovada.

Venerdì scorso, il Museo dei Campionissimi ha ospitato la conferenza sul tema “Ucraina: le radici del male”, che ha visto come relatore Ezio Mauro, già direttore de La Stampa e Repubblica nonché corrispondente da Mosca negli anni della Perestrojka.

Ha dialogato con Luca Ubaldeschi, attualmente direttore de La Stampa. L’incontro è stato un’analisi lucida e puntuale sulla guerra in corso, affrontata davanti a tanti studenti degli istituti superiori novesi. «La nostra indignazione e la nostra capacità di distinzione tra aggredito e aggressore hanno avuto una data di scadenza, come lo yogurt. – ha spiegato Mauro – Oggi, senza accorgercene, Russia e Ucraina vengono spesso messe sullo stesso piano. Questa è un’inversione morale della realtà. Un peccato mortale, anche dal punto di vista giornalistico. L’Europa ha avuto un sussulto di dignità importante, promettendo all’Ucraina di avviare le procedure per farla entrare nell’Unione. La cosa più infame è quella di chiedere agli ucraini di smettere di resistere e di arrendersi per far finire il massacro. Si dà quindi la colpa ai massacrati, anziché fermare la strage». Una separazione, quella tra aggressori e aggrediti, che va rimarcata all’interno di un conflitto che affonda le sue radici da prima del 24 febbraio, giorno di inizio dell’invasione. «Putin sta svolgendo un’operazione che dura da anni, mettendo in pratica tutto quello che ha detto che avrebbe fatto. – ha aggiunto Mauro – Rilegge la storia del Paese a suo uso e consumo. Uno dei nostri errori è stato pensare che la Russia fosse ridotta al rango di potenza di secondo piano, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. La conferenza di Yalta del 1945 aveva stabilito il confine tra il bene e il male. Invadendo l’Ucraina, Putin ha stracciato quel disegno». Chi pensa che lo “zar” voglia ricostituire l’Unio- ne Sovietica è fuori strada. «Lui è anticomunista – ha concluso Mauro – e ha sostenuto che il comunismo fosse un freno allo sviluppo del paese a causa del collettivismo e dei limiti alle iniziative private».

Gli ultimi due giorni del Festival prevedono oggi, 28 aprile, la partecipazione al mattino per le scuole di Monica Gori dell’Istituto Italiano di Tecnologia e di Massimo Polidoro, esperto di fake news e consulente di “Quark”, che al pomeriggio, alle ore 18, ripeterà il suo intervento in un incontro aperto al pubblico. Venerdì 29 aprile sarà la volta prima dell’astrofisico Leopoldo Benacchio e del giornalista reporter di guerra per La Stampa Domenico Quirico e poi di Fernando Robino che con il presidente di “In Novitate”, Roberto Piccinini alle 17.30 presenterà il lavoro di digitalizzazione dell’archivio fotografico Mori.

Luca Lovelli

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