Il vescovo in visita al “Santachiara” di Stradella
Venerdì scorso la S. Messa in parrocchia e l’incontro con gli studenti del CFP
STRADELLA – Venerdì 22 aprile, alle ore 11, nella parrocchia dei Santi Nabore e Felice, il vescovo Mons. Guido Marini ha celebrato la S. Messa per gli allievi e per i docenti del Centro di Formazione Professionale (CFP) dell’istituto “Santachiara”.
Una rappresentanza dei giovani della scuola aveva già avuto modo di incontrare il “nuovo” vescovo in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a novembre; in questa occasione è stato possibile per tutti conoscerlo di persona. In apertura del momento di preghiera, Isabella, della classe III Sala, ha letto un saluto da parte dei ragazzi (anche di quelli che si trovano attualmente in stage) e del personale del CFP. «Desidero lasciarvi qualche pensiero molto semplice, con l’augurio che possa toccarvi il cuore» ha dichiarato Mons. Marini nell’omelia, ricordando come alla fine della prima lettura tratta dagli Atti degli Apostoli si parlava di «un nome in cui non cessa mai l’ebbrezza». «Ma di quale nome si tratta? Cosa ci salva dal non senso della vita? – ha proseguito – Chi ci fornisce due mani salde a cui aggrapparci quando stiamo annegando nel mare del peccato? Solo Gesù può essere un’ancora di salvezza dal male che ci opprime il cuore. Non dobbiamo abbandonarci alla superficialità e ai piaceri effimeri che ci attraggono, ci illudono ma poi ci deludono, lasciandoci a terra e soli». Il vescovo ha poi concluso la riflessione raccontando la crisi religiosa del giovane Federico Ozanam, studente alla Sorbona dichiaratamente ateo. Il ragazzo un giorno entrò in una piccola chiesa parigina e vide pregare il suo professore, nonché premio Nobel per la fisica, Ampere. Sconvolto da quello che sembrava un controsenso, ossia che un uomo di scienza credesse in Dio, chiese al professore come si potesse essere grandi e credere al contempo.
Ampere gli rispose: «Figlio, io sono grande solo quando prego». Queste parole lo toccarono a tal punto da fargli cambiare le sue posizioni in campo religioso e da farlo diventare il fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli. Un fatto storico riportato dal vescovo come testimonianza dell’importanza della fede, vista come luce in fondo al tunnel in un mondo di ombre e in mezzo a vie impervie. Al termine della celebrazione, allietata dal coro scolastico, dalle letture e dalle intenzioni di preghiera scritte dai giovani del CFP, Mons. Marini si è recato nei locali della scuola e ha voluto conoscere personalmente ciascun allievo. È stato un momento molto intenso, perché grazie alla sua dolcezza e alla sua gentilezza, ha fatto percepire la sua grande vicinanza ai giovani che da sempre la cercano nelle istituzioni e di cui hanno fortemente bisogno. A lui è stato rivolto un pensiero grato da tutti i presenti.
Federica Morini