«Camminiamo senza inseguire le logiche del mondo»

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Sinodo. Il secondo incontro tra il Vescovo, i referenti vicariali e la Commissione

TORTONA – Continua in Diocesi di Tortona il cammino sinodale.

La seconda riunione dei componenti della Commissione diocesana per il Sinodo con i referenti vicariali si è svolta mercoledì 27 aprile nel salone della Caritas diocesana. È stata l’occasione per condividere le risultanze dei lavori a livello locale. Era presente il vescovo Mons. Guido Marini. Dopo la preghiera iniziale e l’intervento di mons. Marco Daniele, i rappresentanti dei dieci vicariati in cui è suddivisa la Diocesi hanno preso la parola “raccontando” il cammino svolto.

Per il vicariato di Arquata-Serravalle è intervenuto Luciano Camera, per Broni-Stradella Oliviero Maggi, per Casteggio mons. Gianfranco Maggi, per Novi Ligure Gianfilippo Casanova, per il Pada- no don Maurizio Ceriani, per Tortona don Claudio Baldi, per Val Curone e Grue Tiziana Bidone, per Varzi Marco Bertelegni e per Voghera Marco Fascella. Assente il vicariato del Genovesato. È impossibile in poche righe riassumere la quantità degli spunti che i gruppi di lavoro vicariali hanno posto sul tavolo, segno di una fecondità di pensiero, di una capacità di analisi e di un amore per la vita della nostra Chiesa. Sono emerse davvero numerose tracce di riflessione: si va dall’esigenza che la Chiesa riscopra le sue origini superando l’individualismo con una fede che deve essere prima vissuta a livello personale per poi aprirsi agli altri, al tema della corresponsabilità nella missione, al fatto che si debba passare dall’essere esecutori all’essere collaboratori, da una logica sterile del fare a una più costruttiva dell’annunciare. Non si deve avere – un’altra valutazione – l’ansia di fare cose nuove, ma di fare nuove tutte le cose partendo da Gesù Cristo, nella consapevolezza che la nostra gente ha bisogno di calore più che di prediche.

E ancora: è urgente superare la rassegnazione per approdare allo spirito di comunione con lo stru- mento concreto della comunità pastorale che è ormai un dato di fatto in molte realtà diocesane assieme al consiglio pastorale vicariale.

Senza dimenticare che una pastorale efficace non può non tener conto della situazione attuale della vita di tante nostre famiglie alle prese con problemi, impegni, ostacoli quotidiani da superare.

Non mancano anche le ombre: l’assenza di partecipazione nella vita comunitaria della fascia dei 30-40 anni, il campanilismo, la fatica a uscire da schemi pastorali che non portano a nulla.

Ma ci sono anche luci e positività. A guidarci deve essere soprattutto la speranza che deve fecondare la quotidianità della vita, puntando sulla qualità delle iniziative e non sulla quantità. In conclusione, il vescovo Guido ha fatto sintesi di quanto è stato ascoltato. «C’è da ringraziare per il cammino svolto. – ha precisato Marini – Sono e-merse belle luci e anche ombre più o meno significative. È importante saper chiamare per nome le luci e le ombre. Ci rimane ancora un mese di lavoro prima di approntare la relazione diocesana». Poi il vescovo ha efficacemente riassunto in cinque punti il senso di quanto ascoltato durante la riunione. Il primo punto fermo – secondo il Vescovo – è che «la comunione esiste per opera dello Spirito Santo.

È Lui che forma il Corpo di Cristo». Non si può negare «la necessità di una conversione personale» con la consapevolezza che «questo cammino è fatto di piccoli passi, ma ciò che importa è che non ci si fermi». Evitando lo scoraggiamento: «Noi – ha precisato – ragioniamo secondo il criterio del mondo, ma chi ha detto che dobbiamo essere vincenti? Il Signore ci ha promesso il Paradiso, non la gloria terrena». Infine la questione della comunicazione della fede: «C’è un luogo – ha ricordato – nuovo e antico: il tu a tu della comunicazione della fede». È lì che dobbiamo trovare il nostro spazio.

La preghiera ha chiuso l’incontro.

Il prossimo 6 giugno, alle 18, si riunirà la Commissione diocesana.

Matteo Colombo

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