Beata Anna Rosa Gattorno
Il 9 aprile 2000 San Giovanni Paolo II ha beatificato a Roma la genovese Anna Rosa Gattorno, fondatrice della congregazione delle Figlie di Sant’Anna, che la Chiesa ricorda il 6 maggio. Nacque a Genova il 14 ottobre 1831, da una famiglia agiata e fu battezzata con il nome di Rosa Maria Benedetta; fu educata in casa, come si usava nelle famiglie benestanti del tempo. Aveva un carattere sereno, disposto alla pietà e alla carità e seppe reagire al clima politico e anticlericale dell’epoca. Il 5 novembre 1852, a 21 anni, sposò il cugino Gerolamo Custo e si trasferì a Marsiglia. A causa di un imprevisto dissesto finanziario fu costretta a ritornare a Genova in stato di povertà. In seguito la sua primogenita, colpita da un improvviso malore, rimase sordomuta per sempre e il marito, che tentò di far fortuna all’estero, tornato a casa, morì, lasciandola vedova a meno di sei anni dalle nozze e dopo qualche mese dalla perdita dell’ultimo figlio. Le vicende affrontate la portarono a un cambiamento radicale, che lei chiamò la sua “conversione”.
Sotto la guida del confessore don Giuseppe Firpo, emise i voti privati perpetui di castità e di obbedienza nella festa dell’Immacolata del 1858; in seguito anche di povertà, nello spirito dei terziari francescani di cui faceva parte. Nel 1862 ricevette il dono delle stimmate occulte, percepito più intensamente ogni venerdì. La Beata trasformò la sua vita in una continua immolazione per la conversione dei peccatori e la santificazione di tutti gli uomini. A lei fu affidata la presidenza della “Pia Unione delle Nuove Orsoline Figlie di S. Maria Immacolata” e in quella circostanza, nel febbraio 1864, ricevette l’ispirazione di una nuova Regola per una fondazione sua. Preoccupata per i suoi figli, chiese consiglio a Papa Pio IX (Mastai Ferretti) e lui, nell’udienza del 3 gennaio 1866, le ordinò di iniziare subito la fondazione. Superate le resistenze dei parenti e abbandonata Genova, diede inizio a Piacenza, alla nuova famiglia religiosa, che chiamò “Figlie di S. Anna, madre di Maria Immacolata”.
Vestì l’abito religioso il 26 luglio 1867, e l’8 aprile 1870 emise la professione religiosa insieme a 12 consorelle. A meno di 10 anni dalla fondazione, l’istituto ottenne l’approvazione definitiva nel 1879. Per le Regole, si dovette attendere fino al 26 luglio 1892. Nel 1878, le prime Figlie di Sant’Anna partirono per la Bolivia, poi si diressero in Brasile, Cile, Perù, Eritrea, Francia e Spagna. A Roma fondò scuole maschili e femminili per i poveri, asili nido, assistenza ai neonati figli delle operaie della Manifattura dei tabacchi e la Casa generalizia. Nel febbraio del 1900, fu colpita da una grave influenza che peggiorò rapidamente. Morì il 6 maggio nella Casa generalizia.
I suoi resti mortali, trovati incorrotti, riposano nella cripta della stessa in via Merulana a Roma.
Daniela Catalano