«Dal crocifisso impariamo l’umiltà e il servizio gratuito ai fratelli»

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Lunedì 9 maggio, Mons. Martino Canessa, vescovo emerito di Tortona, ha presieduto la S. Messa della festa patronale di Santa Croce

TORTONA – La città dal 7 al 9 maggio ha festeggiato la solennità di Santa Croce che ricorre la seconda domenica di maggio ed è legata al ricordo della Inventio Crucis di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. Tortona da secoli celebra questa ricorrenza perchè in cattedrale è custodito un antico reliquiario con alcuni frammenti del legno sul quale fu inchiodato Gesù e due spine della corona che gli posero sul capo e che, in questa occasione, è stato esposto sull’altare maggiore. Nella serata di sabato 7 maggio, in preparazione alla festa, in cattedrale, è stata presentata l’“Elevazione Spirituale in musica”, a cura della “Cappella Musicale della Cattedrale”, formata dai soprani Valentina Porcheddu e Michela Giordano, dai due alti Giulia Medicina e Chiara Salverezza, dai tenori Luca Dellacasa, Christian Mauriglio e Davide Congiu e dai bassi Nicolò Gadaleta e Lorenzo Medicina, accompagnati all’organo da Daniele Sozzani Desperati.

A dirigere è stato Enrico Vercesi che all’inizio ha illustrato il ricco e intenso programma musicale nel quale era prevista l’esecuzione di brani tratti dall’Antifonario della Cattedrale: il “Proprio” di S. Marziano (XV secolo) con trascrizione musicale realizzata dallo stesso Vercesi. Erano presenti il vescovo, il sindaco Federico Chiodi e varie autorità. Mons. Marini ha rivolto un sentito ringraziamento ai cantori e al direttore e ha recitato l’atto di affidamento alla Vergine Maria accompagnato dall’esecuzione di Alma Redemptoris Mater.

Lunedì 9 maggio, giorno della festa, alle ore 18, in cattedrale, Mons. Martino Canessa, vescovo emerito di Tortona, ha presieduto la solenne concelebrazione. Mons. Marini all’inizio ha rivolto a lui e a tutti i presenti un saluto affettuoso.

Nell’omelia il Vescovo Martino ha ringraziato con gioia il suo confratello Guido per averlo invitato e ha salutato il sindaco Federico Chiodi, le numerose autorità civili e militari e tutti i fedeli presenti e collegati in streaming assicurando la costante preghiera per la “sua” Tortona.

Citando il brano della seconda lettura tratto dalla Lettera di San Paolo ai Filippesi ha sottolineato come dalla croce di Cristo «è derivata per gli uomini la salvezza e la possibilità di essere riconciliati con il Signore». Dalla contemplazione del crocifisso si apprendono umiltà e servizio gratuito che sono «importanti non solo nel nostro cammino religioso ma anche nella vita di tutti i giorni e nei rapporti con il nostro prossimo. Quando li pratichiamo diventiamo veramente costruttori del bene comune». Prima della benedizione solenne, Mons. Marini ha donato a Mons. Canessa un cesto di prodotti della terra tortonese, come segno di affetto e di vicinanza della Diocesi. Il vescovo e- merito, in sacrestia, ha salutato personalmente i sacerdoti, le autorità e molti fedeli presenti conosciuti negli anni del suo ministero.

Daniela Catalano

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