Mons. Zuppi presidente della Cei

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Il Papa ha scelto il successore di Bassetti durante la 76^ Assemblea generale dei vescovi in corso a Roma. «Restiamo uniti nella sinodalità, nella comunione, nella preghiera» – ha detto il cardinale, arcivescovo di Bologna

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, è il nu-ovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Lo ha nominato Papa Francesco nella tar-da mattinata di martedì 24 maggio.

A dare l’annuncio ai vescovi italia-ni riuniti a Roma per la 76^ Assemblea generale della Cei è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e presidente uscente che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre. “Nella mattinata di martedì 24 maggio – informa l’Ufficio nazionale della Cei per le comunicazioni sociali – i vescovi hanno proceduto all’elezione della terna per la nomina del presidente, secondo quanto previsto dallo Statuto”.

Nella terna, stando a fonti di agenzia riportate da Avvenire, oltre a Zuppi, c’erano l’arcivescovo di Siena Paolo Lojudice e quello di Acireale Antonino Raspanti.

«Ringrazio il Signore per la fiducia e ringrazio anche voi per la fiducia». Queste le prime parole rivolte ai vescovi italiani dal neo presidente. «Sono rimasto colpito dalle parole di Bassetti, comunione e missione. – ha proseguito il cardinale a proposito di un passaggio del discorso del suo predecessore nell’introduzione ai lavori – Sono le stesse parole che sento nel cuore per questo mandato». «Cercherò di fare del mio meglio, ce la metterò tutta. Restiamo uniti nella sinodalità, nella comunione, nella preghiera. Grazie a tutti, a presto» – ha concluso Zuppi.

Classe 1955, romano, quinto di sei figli, viene ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981. Subito è nominato vicario del parroco della basilica romana di Santa Maria in Trastevere. È l’inizio di un lungo ministero nella diocesi di Roma di cui diventerà vescovo ausiliare per il settore Centro, scelto da Benedetto XVI.

Riceve l’ordinazione episcopale il 14 aprile 2012 per le mani dell’allora cardinale vicario Agostino Vallini e sceglie come motto “Gaudium Domini fortitudo vestra”. Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. Titolo quanto mai appropriato in quanto Zuppi sin dagli anni Settanta è vicino alla Comunità di Sant’Egidio, collaborando attivamente alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse. È membro del Dicastro per il Servizio dello Sviluppo umano integrale e dell’Ufficio dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. L’Assemblea generale della Cei, convocata sul tema “In ascolto delle narrazioni del Popolo di Dio.

Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”, era iniziata lune-

dì nel pomeriggio in Aula Nervi con l’incontro a porte chiuse del Papa con i vescovi, durato circa due ore. Nella giornata di martedì, prima delle operazioni elettorali, l’intervento del cardinale Bassetti che in apertura ha ringraziato il Santo Padre «per la fiducia che mi ha sempre accordato e per il cammino che abbiamo percorso insieme a servizio della Chiesa».

«Questi anni mi hanno rafforzato nella convinzione dell’importanza della Cei e in particolare di questa nostra Assemblea», il bilancio del cardinale al termine del suo mandato, caratterizzato negli ultimi tre mesi da «una guerra tanto inattesa quanto brutale e ingiustificabile» in Ucraina. “Comunione e missione” le parole chiave per il futuro, in cui grazie al Sinodo si intravede «una stagione ecclesiale nuova, ricca di straordinarie possibilità di crescita. Una vera stagione dello Spirito». «Stiamo rovesciando la piramide. – ha spiegato il cardinale a proposito della prima fase del cammino sinodale, dedicata all’a-scolto – Noi Pastori non siamo più all’inizio di ogni processo ecclesiale, ma siamo piuttosto il terminale di un percorso che coinvolge tante persone di buona volontà». Bassetti ha avuto parole per i vescovi il cui compito è quel-lo di «essere padre». Per i giovani ai quali ha detto, con don Tonino Bello: «La vostra vita vivetela bene, perché vi capita di viverla una volta soltanto: non bruciatela! È splendida, soprattutto, se la vostra vita la mettete a servizio degli altri, sarà questo il modo per non perderla. Perderete il sonno, ma non la vita. Perderete la quiete, ma non la vita. Perderete tantissime cose, ma non la vita!».

Per la Chiesa che deve mettersi «in ascolto dello Spirito» per diventare una Chiesa che «quando necessario, sa disturbare i governanti, chiedendo di tenere alto il livello della discussione, di uscire dalle logiche esclusivamente economiche e di mettere al primo posto la dignità della persona, di ogni persona». Infine un pensiero al suo successore: «Desidero fare al mio successore i migliori auguri e mi impegno fin da ora a pregare per lui».

Marco Rezzani

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