Castelnuovo ricorda le vittime del Covid
La Messa celebrata al “Bosco della Memoria” nel giorno della festa della Repubblica
CASTELNUOVO SCRIVIA – Il ricordo delle persone che sono sta-te strappate alla vita a causa del Covid soffia tra gli alberi di gelso piantumati un anno fa, proprio il 2 giugno, dall’Amministrazione comunale in un lembo di terreno che costeggia via Perosi, all’inizio di strada Viguzzolo.
E giovedì scorso, 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, in una data che diventerà un appuntamento fisso per la comunità castelnovese, autorità e cittadini si sono ritrovati al “Bosco della Memoria” per partecipare alla S. Messa celebrata dal parroco don Paolo Caorsi. Nell’omelia il sacerdote ha sottolineato quanto sia importante rendere omaggio con la preghiera a chi non c’è più, pur continuando a chiedersi umanamente “perché” sia successo tutto questo, perché tanta sofferenza sia stata riservata ad alcuni in particolare.
Tra le autorità presenti c’erano il sindaco di Tortona Federico Chiodi, di Sale, Rina Lazzarini e di Alzano Scrivia, Adolfo Guagnini, oltre ai membri del consiglio comunale di Castelnuovo Scrivia e ai comandanti dei Carabinieri di Tortona e Castelnuovo.
«Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa – afferma il sindaco del paese Gianni Tagliani, che ha preso la parola all’inizio della cerimonia al Bosco della Memoria – è che la questione ambientale è centrale». L’idea nasce in un Comune che da tempo ha deciso per la messa a dimora degli alberi in occasione di eventi felici come le nuove nascite per le quali, sulle rive della Scrivia, è stato formato un parco con oltre mille alberi.
«Credo sia importante che chi è scomparso in maniera così devastante vada ricordato. Al posto del monumento o della pietra posata, abbiamo pensato che la testimonianza viva di un albero sia il miglior modo per non dimenticare, continuando una vita che probabilmente sarebbe stata tale senza la pandemia. In questo caso la vita di un albero perpetua quella dei numerosi morti castelnovesi che raggiungono finora con certezza il numero di cinquanta»
Alessandra Dellacà
