“La fede nell’imprevedibile” fondamentale nei processi educativi
A Lignano il convegno nazionale di Pastorale Giovanile. Presente don Orezzi con alcuni membri dell’Equipe diocesana
LIGNANO SABBIADORO – Dal 30 maggio al 2 giugno si è tenuto a Lignano Sabbiadoro il XVII convegno nazionale di Pastorale Giovanile, sul tema “La fede nell’imprevedibile”.
L’apertura ha visto una preghiera iniziale e un intervento introduttivo da parte del vescovo di Vigevano, Mons. Maurizio Gervasoni. Il dialogo iniziale incentrato su cosa significa aver fede nell’imprevedibile è stato strutturato sotto forma di conversazione a due voci tra Violet Khoury e Luigina Mortari. Violet Khoury, cristiana melchita nata a Nazareth, ha portato la propria testimonianza di quanto l’imprevedibile sia stato compagno delle sue giornate e dei suoi progetti e di quanto la fede sia sempre stata per lei forza, lucidità e fonte di speranza in un contesto dove la guerra è come una malattia. Luigina Mortari, professoressa di pedagogia sociale presso l’Università degli Studi di Verona, ha illustrato la categoria dell’imprevedibile come dimensione irrinunciabile dell’educare, a partire dalle parole di Maria Zambrano che hanno intitolato il convegno.
La seconda mattinata di lavori ha affrontato una riflessione nel presente sull’adolescenza, considerata come età in cui niente è prevedibile, e ha visto la presentazione di un’intervista a Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano e docente nel Dipartimento di Psicologia dell’Università “Milano-Bicocca” e presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “Cattolica” di Milano.
A lui è stato chiesto di presentare l’adolescente dal punto di vista di chi fa ricerca e clinica al tempo stesso. In particolare l’intervento ha indicato quali sono gli atteggiamenti buoni che gli adulti dovrebbero mettere in atto per un ascolto e una comprensione di ragazzi di questa età. Particolarmente interessante è stato il successivo intervento di Franco Nembrini, ex in- segnante di religione, insegnante di italiano e rettore del centro scolastico paritario “La Traccia”.
La sua narrazione appassionata di una lunga esperienza di relazione educativa con gli adolescenti ha aperto agli uditori suggestioni nuove. Citando Atti, 20, Nembrini ha sottolineato che l’educazione è avere fiducia nel cuore dell’uomo e parte dalla contemplazione del mistero dell’altro.
L’educazione è una testimonianza e non una predica. L’educatore è colui che non si arrende mai e il più grande nemico dell’educazione è la paura.
Il segreto dell’educazione è non avere il problema dell’educazione perché, ponendosi il problema dell’educazione, si cercherebbe di cambiare l’altro che, inevitabilmente, opporrebbe resistenza.
La giornata si è conclusa con la visita di Venezia e della Basilica di San Marco. La terza mattinata di lavori è stata dedicata alla provocazione della sfida educativa e di quando la Comunione apre all’imprevedibile. Giacomo Costa, appartenente alla Compagnia di Gesù, ha introdotto i partecipanti al Convegno nella questione sinodale da un punto di vista privilegiato poiché partecipe al lavoro della Segreteria del Sinodo dei Vescovi e collaboratore nel cammino della Chiesa italiana. A lui è stato affidato il compito di accostare il tempo del Sinodo alle implicazioni educative. I successivi lavori di gruppo a partire dalla lettura dell’estratto di un articolo scritto da Ivo Lizzola Una comunità che serbi tracce di fraternità, pubblicato ne La Rivista del Clero Italiano (aprile 2021, pp. 268-289), hanno permesso un confronto diretto molto proficuo tra tutti i presenti al Convegno.
Hanno completato la giornata la visita ad Aquileia nel pomeriggio e la serata animata dalle Pastorali Giovanili del Triveneto. Giovedì, 2 giugno, il convegno è giunto alla sua conclusione con un intervento di don Michele Falabretti che ha presentato la Pastorale Giovanile in un tempo di transizione.
Lo spazio finale, prima dei saluti è stato dedicato alla prossima GMG di Lisbona nel 2023.
Tra i circa quattrocento partecipanti erano presenti alcuni ragazzi appartenenti all’Equipe diocesana di Pastorale Giovanile, accompagnati dal responsabile don Cristiano Orezzi.
Tiziana Bidone