Vivere di Cristo per essere liberi come il “santo della carità”
A Pontecurone il 26 giugno la Messa di chiusura dell’anno giubilare per il 150° anniversario della nascita di san Luigi Orione
PONTECURONE – Domenica 26 giugno è stato solennemente ricordato il 150° della nascita di san Luigi Orione, al termine dell’anno giubilare che ha coinvolto la Famiglia Carismatica Orionina con numerosi eventi.
Nel suo paese natale sono giunti il direttore generale P. Tarcisio Vieira con molti confratelli, la Madre generale suor Mabel Spagnuolo con numerose consorelle, i sacerdoti della diocesi, i laici del Movimento laicale, le autorità civili e militari, le confraternite, l’OFTAL, le associazioni e tanti fedeli del paese. Tutti uniti per onorare il santo della carità insieme a Mons. Guido Marini, che essendo alla guida della Chiesa di Tortona è il “vescovo di Don Orione”.
La celebrazione ha avuto inizio nella Collegiata di Santa Maria Assunta dove il parroco don Loris Giacomelli ha dato a tutti il benvenuto proprio nel luogo dove fu battezzato il santo. Poi si è snodato un lungo corteo animato dal suono della banda orionina di Borgonovo Val Tidone diretto verso la piaz- za del monumento di don Orione. Sulle note del canto di ingresso della corale del Santuario di Tortona alla quale si sono unit coristi provenienti dai paesi vicini ha avuto inizio la S. Messa. Nell’omelia Mons. Marini ha commentato le letture della XIII domenica del tempo ordinario collegandole alla vita e al carisma di Don Orione sulla base dell’espressione paolina «Cristo ci ha liberati per la libertà» e ponendo l’attenzione su alcune “schiavitù” da cui Cristo ha liberato l’uomo: quella di non poter entrare in una relazione con Dio, l’incapacità di amare il prossimo, il dramma della morte e il significato dell’esistenza. «Questa parola San Luigi Orione l’ha vissuta appieno – ha detto il vescovo – perché è stato toccato da Cristo e liberato da queste schiavitù donandogli in un modo straordinario e mirabile l’esperienza di quella libertà nella quale il cuore dell’uomo sa amare Dio alla follia, sa amare il prossimo perdendo la vita, sa ritrovare se stesso nella pace e nella gioia, sa vincere il dramma della morte perché spera contro ogni speranza alla vita senza fine e sa godere del significato pieno dell’esistenza in Dio e nel suo amore. Don Orione ha vissuto Cristo e da uomo libero». Ha terminato la riflessione sottolineando l’espressione «camminare secondo lo Spirito». «Noi guardando a Don Orione – ha detto – desideriamo che sia nostra la sua esperienza di vita e che ciò che lui ha vissuto possa essere anche nostro in tutta la sua bellezza».
Prima della benedizione il Direttore provinciale don Giovanni Carollo ha preso la parola per ringraziare i presenti e coloro che hanno preparato la celebrazione, in particolare il comitato organizzativo del 150° anniversario che era stato costituito un anno fa.
«Questa celebrazione non è un punto di arrivo – ha detto don Carollo – ma una nuova ripartenza perché con la nostra vocazione cristiana sull’esempio di Don Orione possiamo continuare a far vivere noi stessi e gli altri di Gesù, per Gesù e con Gesù».
I Superiori generali, padre Vieira e madre Spagnuolo hanno poi letto la benedizione apostolica inviata dal Santo Padre e firmata di suo pugno. Poi è stata consegnata al parroco don Loris Giacomelli affinché resti a Pontecurone come segno della vicinanza del Santo Padre alla Famiglia Carismatica Orionin e a questo luogo.
Dopo la benedizione solenne è stato proiettato un significativo video intitolato San Luigi Orione il mio paese natale, realizzato dall’associazione “Il paese di Don Orione”, grazie al contributo del gruppo Piber Group della famiglia Bergaglio. Poi accompagnati dal suono della banda, si è bevuto “il caffè di Don Orione”. Tornando alle proprie abitazioni, sono risuonate nel cuore le parole di don Orione che esortava dicendo: «Andate, seminate la carità di Gesù Cristo con le parole e con le vostre opere».
Fabio Mogni