Alla scoperta del Barocco genovese nelle Valli dei Feudi Imperiali

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Giornata di studi organizzata dall’Ufficio Beni Culturali a Rocchetta Ligure

ROCCHETTA LIGURE – Sabato 16 luglio a Palazzo Spinola si è parlato di Barocco genovese. L’idea di questa giornata è nata dalla collaborazione tra l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e la casa editrice SAGEP di Genova, invogliati dalle numerose iniziative che vedono Genova protagonista a livello nazionale.

La giornata è stata organizzata con il sostegno del Comune di Rocchetta e delle tre Unioni montane presenti sul territorio: Terre Alte, Valli Borbera e Spinti e Valli Curone, Grue e Ossona.

L’invito a Palazzo Spinola è nato dal desiderio di raccontare quello che di “barocco genovese” si trova in queste valli, che furono feudi imperiali di nobili famiglie genovesi, a volte presenti in maniera costante, investendo in terre, edifici, immagini. Come è accaduto nella vicina Roccaforte Ligure, che fu in mano agli Spinola dal 1318 al 700. Fu Napoleone IV Spinola, marchese di Roccaforte, a commissionare a Giovanni Andrea De Ferrari la pala con la Madonna del Rosario. Sarà sempre Napoleone IV a far erigere il palazzo che oggi è sede del Comune di Rocchetta, tra il 1666 e il 1678, come residenza estiva, e a volere la ricostruzione della parrocchiale posta di fronte, dedicata a Sant’Antonio Abate, iniziata nel 1663.

Palazzo Spinola era, dunque, il luogo più adatto in cui raccontare questi aspetti della cultura del territorio, anche perché ospita un piccolo Museo di Arte Sacra, una succursale del Museo Diocesano di Tortona.

Aperto nel 2009 grazie a una convenzione stipulata tra Diocesi, Comune e Comunità Montana, è nato per tutelare gli arredi sacri di alcune parrocchie dell’alta Valle Borbera, ormai prive di parroco residente, come un significativo gruppo di oggetti proveniente dalla parrocchiale di Borgo Adorno, rimasti depositati dagli anni ’70 nel castello per motivi di sicurezza.

I relatori della giornata di studi di sabato sono stati noti storici dell’arte genovese, come Piero Boccardo, che insieme a Franco Boggero, ha promosso il progetto “Superbarocco”, che ha visto l’allestimento di due importanti mostre, una a Roma nelle Scuderie del Quirinale e un’altra a Genova a Palazzo Ducale, portando all’attenzione pubblica la ricchezza di dipinti genovesi conservati nei palazzi nobiliari.

Marie Luce Repetto, dottoranda di ricerca preso l’Università di Genova, ha paragonato la famiglia Spinola a una galassia e ha approfondito il caso dei conti di Tassarolo.

Molto interessante la relazione di Maurizio Romanengo, storico dell’arte, che ha ripercorso le vicende dei Carlone, straordinaria famiglia di artisti che creò una delle botteghe più fiorenti di tutto il ’600 genovese e che realizzò i grandi cicli di affreschi nelle chiese e nei palazzi barocchi di Genova, scegliendo, però, come luogo di residenza l’Oltregiogo.

Alessandro Morandotti, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Torino, ha parlato del suo luogo del cuore, il complesso di Rosano, che fu feudo di Ambrogio Spinola, Signore di Casalnoceto.

Gelsomina Spione, docente di Arte Moderna presso la stessa Università, ha ripreso il tema dei pittori genovesi attivi in Piemonte e degli scambi artistici che caratterizzano il territorio alessandrino. La giornata si è chiusa con la musica di Franco Boggero, che oltre a essere uno storico dell’arte, per tanti anni funzionario della Soprintendenza genovese, ha partecipato alla giornata in veste di musicista, alternando storie e canzoni.

Se la giornata è stata così piacevole per i partecipanti, il merito va anche al sindaco Fabio Cogo e ai volontari del Comune (in particolare Cristina Pertica) che si sono prodigati nell’organizzazione. Un ringraziamento particolare va poi alle studentesse del progetto di “Alternanza scuola/lavoro” dell’istituto Turistico “Boccardo” di Novi, che hanno accolto i partecipanti e li hanno accompagnati nella visita del piccolo Museo di Arte Sacra di Rocchetta.

Lelia Rozzo

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