Nella Cattedrale di Chiavari il 23° “Columban’s Day” con pellegrini giunti da tutta l’Europa

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Presente anche una rappresentanza della Diocesi e il vescovo emerito Mons. Canessa

CHIAVARI – Domenica 10 luglio la cattedrale di Chiavari era gremita da pellegrini provenienti da diverse parrocchie italiane di San Colombano, dalla Bretagna, dalla Germania e dall’Irlanda e la piazza antistante era affollata per il concerto serale della Società Filarmonica di Chiavari, a chiusura di una giornata storica per la cittadina ligure per il XXIII “Columban’s Day”. Durante la mattinata di domenica le varie comitive che raggiungevano la località marina avevano la possibilità di visitare il centro storico, con le sue chiese e i suoi musei. Due momenti ufficiali in contemporanea hanno aperto la fase conclusiva di un periodo intenso di iniziative che ha coinvolto le tre parrocchie di San Colombano della Diocesi di Chiavari (San Colombano Certenoli, San Colombano della Costa a Cogorno e l’Abbazia di Borzone a Borzonasca): il benvenuto ai vescovi e ai parroci concelebranti da parte del pastore diocesano Mons. Giampio Devasini nel cortile interno del Palazzo Vescovile, e il saluto del neo sindaco di Chiavari ai sindaci e alle autorità civili convenuti nel Palazzo Comunale, a pochi passi dalla cattedrale. Un quarto d’ora prima dell’inizio del pontificale sono state intronizzate accanto all’altare, le reliquie dell’abate irlandese, pro- venienti da Bobbio, che erano state scortate nel mese precedente nelle varie località del Tigullio, di antica memoria colombaniana, con buona partecipazione di fedeli ai momenti liturgici e culturali organizzati. La concelebrazione eucaristica, trasmessa in diretta streaming da Telepace, ha avuto inizio alle ore 17. Una lunga processione di sacerdoti diocesani, di parroci colombaniani (anche provenienti dall’Irlanda) e dei vescovi (tra cui il vescovo di Pavia che è stato per 17 anni parroco della parrocchia di San Colombano in Val Fontanabuona e Mons. Martino Canessa, vescovo emerito di Tortona) ha attraversato la navata centrale. Nell’omelia il presule ha ricordato la figura di San Colombano e il suo esempio inossidabile per il credente di oggi, di questo tempo non così diverso da quello del santo, per sfide epocali dentro la Chiesa e nella società. Lui era stato evangelizzatore e civilizzatore, costruttore di unità e pioniere di un’Europa già concepita unita nella visione di una fratellanza universale pur nella diversità delle culture. Al termine, sono stati ringraziati tutti coloro che, a vario titolo, si sono adoperati nell’intenso periodo preparatorio e per la riuscita del momento conclusivo: dall’assistenza ai vari gruppi, all’attenzione a tutti i vari settori, dall’accoglienza, all’informazione. Dopo mesi di sensibilizzazione e di contatti con le varie realtà interessate la sfida è stata vinta e la soddisfazione degli organizzatori è stata grande.

A Chiavari si è respirato un senso di Chiesa, di appartenenza e di amicizia con il Signore e con San Colombano, il cui esempio non sembra tramontare. Attingendo alla tenacia di Colombano, che non si dava mai per vinto perché Cristo era al suo fianco al termine del rito il Vescovo di Piacenza-Bobbio, Mons. Adriano Cevolotto, ha dato l’annuncio di proseguire l’iniziativa nel 2023, a San Gallo, in Svizzera, dando appuntamento a tutti l’8 e il 9 luglio in una delle cattedrali europee più imponenti per ricchezza di storia, di fede e di cultura, facendosi ancora una volta pellegrini per Cristo. Là dove san Gallo si separò da san Colombano perché le condizioni di salute non gli consentivano di seguirlo in Italia, sarà possibile ritrovarsi dopo 1400 anni per celebrare le gloriose gesta di entrambi. L’assemblea ha salutato la notizia con un applauso spontaneo manifestando così la volontà di non voler mancare all’appuntamento con la storia, perché questo gesto semplice ma significativo di ritrovarsi nel cuore del continente sia un tributo di riconoscenza ai due monaci, il cui ruolo è stato fondamentale per l’Europa fin dal suo nascere. Il Santo Padre non ha fatto mancare, come ogni anno, la sua vicinanza. Tramite il Segretario di Stato con un telegramma ha rivolto la benedizione apostolica a Mons. Devasini, agli altri vescovi, alle autorità civili, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli tutti. La Diocesi di Tortona era presente con un gruppo di 20 parrocchiani di Santa Giuletta, insieme al sindaco Simona Dacarro e con una rappresentanza di Canevino, fedelissima a questo appuntamento, tutti guidati da padre Pietro Belcredi, missionario Pime in Amazzonia e da Paola Chiesa, residente in paese e consigliera comunale di Pavia, presente anche in rappresentanza del sindaco del capoluogo pavese, Fabrizio Fracassi.

Mauro Steffenini

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