La guerra del climatizzatore

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di Patrizia Ferrando

Lo stralcio di una conversazione ascoltata per caso, mi ha dato spunto per riflettere su temi prettamente legati alla stagione calda. Quanto dicevano alcuni passanti si potrebbe sintetizzare in: «L’estate è la stagione più maleducata». La mia prima reazione è stata sollevare le spalle e ripetermi che, purtroppo, i poco educati non conoscono tramonto o ferie. Poi, però, ho considerato come l’estate ci avvicini gli uni agli altri: direttamente, in molti luoghi d’incontro e ancor più indirettamente, anche col semplice aprire una finestra e mescolare rumori e voci. In più, perdura, in non pochi, la deprecabile confusione tra lo stare in libertà e relax e il lasciarsi andare in un indiscriminato sbracarsi. Se a tutto questo si uniscono bassi livelli di tolleranza, il rischio di inscenare o subire costumi poco edificanti cresce.

Ad esempio: aria condizionata per molti è sinonimo di “guerra”! Chi la vorrebbe sempre accesa, chi sempre spenta.

Accordarsi sa talvolta di vecchia faida, che ogni anno porta scompiglio negli ambienti comuni, negli uffici, sulle auto e in famiglia.

Chi ne patisce maggiormente sono le signore: sembrerebbe, infatti, che differenze del metabolismo basale facciano soffrire meno agli uomini sbalzi di temperatura e camere polari.

A quante discussioni si assiste causa lama ghiacciata sulla cervicale?

Ragioniamo in primis su un utilizzo responsabile dei climatizzatori: evitiamo inutili eccessi. Cerchiamo di giungere a un accordo trovando un equilibrio tra la temperatura tipo cella frigorifera di alcuni e quelli che indossano sciarpa e golfino appena il termometro scende a venti gradi. È sufficiente chiedere cortesemente, talvolta basta variare la direzione del getto di aria.

Teniamo presente che lo sbalzo termico non dovrebbe superare i sette gradi tra esterno e interno.

Utilizziamo sciarpe in seta e copri spalle quando si passa da ambienti esterni a luoghi climatizzati, puntando sul fatto che possono essere accessori ricchi di charme.

I signori uomini a loro volta sfoderino la galanteria che dovrebbe contraddistinguerli modificando la temperatura della loro vettura quando ospitano a bordo delle signore.

Infine, se mal impattiamo coi getti freddi, non dimentichiamo mai di ringraziare coloro che, a seguito di cortese richiesta, rinunciano a godere di habitat da pinguino.

Ancora a proposito di contrasto a disagi estivi. Quanti, uomini e donne, non sanno fare a meno di celarsi alla luce indossano occhiali da sole, ricordino di toglierli sempre, senza se e senza ma, quando si fermano a parlare con qualcuno oppure entrano in un locale chiuso o in una casa. In un dehor, sfilateli almeno per rivolgervi al cameriere.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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