L’azzurro dell’amicizia
di Maria Pia e Gianni Mussini
Tra gli amici più cari che abbiamo ci sono Carlo e Luciana, due sposini un poco stagionati: lui viaggia per i 97, lei ne ha una decina di meno. Vivono in un paese sopraelevato sul lago d’Orta. Di fronte, in alto uno spicchio di Monte Rosa e in basso l’Isola di San Giulio, con il monastero di clausura di cui è stata a lungo badessa la suora letterata Anna Maria Cànopi (un monastero di clausura che, grazia su grazia, conosce molte vocazioni di giovani…).
La loro casa è foderata di libri e altre cose belle, e non mancano mai i fiori. Il giardino digrada in giù e Carlo lo ha coltivato, da bravo contadino umanista, sino a poco tempo fa. Questo, con il lavoro editoriale (pubblica ancora esemplari traduzioni, l’ultima dal latino rinascimentale di Erasmo da Rotterdam), è il segreto della sua magnifica vecchiaia.
Carlo era un pezzo grosso dell’Einaudi, ma prima era stato allievo dai Rosminiani dove aveva avuto come docente di religione il poeta Clemente Rebora, che da poco si era convertito ed era tutto concentrato nel suo Cielo: la sola cosa che contava quando – buttato il superfluo del suo passato letterario – si affidò tutto a Dio.
Proprio Rebora fu il tramite con Gianni, che di quel poeta ha studiato quasi tutto. Ma, a poco a poco, vennero fuori altri legami: Carlo e Luciana sono stati amici fraterni di alcuni dei professori più cari di Gianni e Maria Pia. Per non parlare dell’editore Roberto Cicala, il giovanotto che dal niente fondò Interlinea ed è diventato oggi l’editore reboriano per eccellenza.
Con quanto detto, non si pensi però a qualche complesso di superiorità, tanto meno a forme di snobismo. Queste sono cose da parvenu, non da signori autentici come Carlo e Luciana. I nostri rapporti con loro sono sempre improntati a una semplicità fatta di piccoli gesti. E per noi è importante sapere che, non troppo lontano da casa, esiste un pezzettino di paradiso abitato da due persone che si vogliono bene e ci vogliono bene.
Di Luciana, poi, Gianni è addirittura innamorato. È ancora bellissima (meglio di Alida Valli) e accetta gli scherzi e i calembour del suo più giovane amico, che ha ribattezzato una volta per tutte come il Baloss. Ma naturalmente anche lei, come il marito, ama la cultura in tutte le sue forme (era stata libraia di talento).
Carlo è pure un bell’uomo, alto e snello e dalla voce baritonale. Di solito parla con Gianni mentre Maria Pia si dedica a Luciana, e viceversa. Da una parte poesie, romanzi e un accenno alla storia e alla politica; dall’altra la vita pratica, la salute, le famiglie e gli amici… Ma naturalmente non di rado le cose si incrociano.
Alla fine lasciamo una torta del paradiso e ne riceviamo un buon Barolo o una Bonarda. Giusto per continuare anche da casa la conversazione.
E partiamo sempre con un’impressione di azzurro, non solo quello del cielo e del lago.
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