La valigia perfetta

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di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti

Siamo giunte alle tanto sospirate ferie: la meta è decisa, le informazioni sul luogo prescelto, sulle escursioni naturalistiche, culturali, nonché enogastronomiche sono state acquisite, il gruppo vacanze è consolidato, con ruoli ben suddivisi («Noi portiamo la pentola per cucinare le cozze, voi i contenitori per l’insalata di farro»), ma resta insoluto l’affaire più spinoso di tutti: l’approntamento della valigia.

In questa estate è molto di tendenza utilizzare il metodo Konmari, articolato in dieci step che prevedono un’analisi preliminare degli outfit degna di un entomologo e l’ottimizzazione degli spazi in valigia, i vestiti arrotolati, le calzature in sacchetti sottovuoto e la drastica riduzione dei prodotti di igiene o bellezza. L’ideatrice è quella volpona di Marie Kondo, autrice del best seller Il magico potere del riordino, con il quale dal natio Giappone ha tentato (nel nostro caso inutilmente) di redimere noi caotiche occidentali, convertendoci a un nipponico minimalismo, lontano anni luce dai nostri straboccanti armadi “quattrostagioni”. In Rete abbondano inoltre tutorial di autoproclamatesi esperte dei vari abbinamenti che consentirebbero, viaggiando solo con un trolley, di essere a la page in ogni situazione: «In spiaggia indossate un costume nero intero: con una gonna lunga a balze sarete perfette per l’aperitivo»: ma davvero? Non ci saremmo mai arrivate da sole!

Ab immemorabili abbiamo sempre condiviso la valigia, attirandoci spesso gli strali di chi, con una manciata di bermuda e t-shirt, si libra leggero verso le ferie: «Non si può pagare la sovrattassa in aeroporto: togliete qualcosa o restate a terra!» Quest’anno, trattandosi di uno spostamento in auto e in traghetto, non si pone il problema del peso dei bagagli, con un conseguente, pericolosissimo “liberi tutti”: «Finalmente posso fare una valigia solo per me e portarmi le scarpe con i tacchi e i Camperos!» «No, facciamo come sempre: siamo in quattro sulla mia macchina, non è possibile che ognuno abbia una valigia: il bagagliaio non è così capiente. Cosa te ne fai dei Camperos al mare?» «Li indosso alla sera con il tubino per andare in discoteca!» «Dove andiamo non ci sono discoteche, è un villaggio sulla spiaggia, si sta in infradito e non abbiamo in previsione occasioni formali, quindi portiamo lo stretto necessario.» «Io e A. non abbiamo intenzione di tenere i vostri ritmi da pensionati: ho la patente e quindi possiamo muoverci, perciò mi servono molti abbinamenti.» «Allora facciamo così: accordatevi voi due, in modo da potervi scambiare gli abiti e ridurre i bagagli.» La soluzione escogitata dalle diciottenni farebbe inorridire la signora Kondo: «Tutto risolto per le valigie: se nel bagagliaio non ci stanno, ce le teniamo sulle ginocchia: il viaggio non è lungo e per la maggior parte del tempo saremo in cuccetta!»

silviamalaspina@libero.it

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