«Quanto sei bella Maria»: la lode alla Madonna della Guardia

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Il 29 agosto nel santuario di Tortona la Messa dell’Apparizione con il Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia e la processione verso la cattedrale guidata per la prima volta da Mons. Guido Marini

TORTONA – Lunedì 29 agosto nella basilica santuario dell’Opera Don Orione è stata celebrata solennemente la festa della Madonna della Guardia. Questa giornata di grazia ha visto numerosissimi fedeli che sono saliti al tempietto della Vergine per una preghiera personale e per chiedere le grazie suggerite dal cuore. Numerosa anche la presenza alle tante celebrazioni eucaristiche che si sono susseguite fin dal mattino presto.

«Maria ci conduce a Gesù»: le parole di don Orione si sono compiute non solo nel giorno della festa ma dall’inizio della novena.

La riflessione quotidiana della celebrazione pomeridiana è stata guidata dall’orionino don Nello Tombacco che ha sottolineato molti aspetti della figura della Vergine Maria. Ogni sera, alle ore 21, a celebrare la Messa e a predicare è stato il vescovo Mons. Guido Marini, che insieme ai sacerdoti dei vari vicariati della Diocesi che si sono susseguiti nei nove giorni, ai sacerdoti, alle suore orionine e ai numerosi fedeli, ha tracciato un cammino per la vita spirituale.

Le riflessioni avevano una struttura molto definita: iniziavano sempre con una frase di don Orione e proseguivano con la spiegazione della Parola ascoltata e con un riferimento a un aspetto liturgico della celebrazione eucaristica. Il vescovo ha saputo condurre tutti a meditare sulla Parola, con Maria e don Orione, avvolti dalla bellezza della liturgia.

Il 29 agosto, il direttore generale padre Tarcisio Vieira ha presieduto la Messa di “famiglia” nella quale sono stati ricordati i giubilei sacerdotali e di vita religiosa dei figli e figlie di don Orione. Alle ore 10.30 il solenne Pontificale presieduto dal Patriarca di Venezia, Mons. Francesco Moraglia, concelebrato da numerosi sacerdoti e dal vescovo orionino Mons. Giovanni D’Ercole, presente alla festa dopo aver predicato un corso di esercizi spirituali per i confratelli giubilandi. Numerose le autorità civili e militari che dimostrano sempre una collaborazione sincera e sicura non solo nelle grandi occasioni ma anche nel quotidiano. Il Patriarca nell’omelia ha sottolineato il significato e l’importanza del santuario e in par- ticolare ha voluto porre l’accento sul tempio mariano voluto e costruito da don Orione insieme ai suoi figli affermando che «per una diocesi, un santuario deve essere un luogo in cui si fa crescere o si recupera il rapporto con Dio. È luogo privilegiato per la preghiera personale, per il sacramento del perdono. La missione specifica di un santuario è suscitare un movimento spirituale. Tutti noi, con qualunque storia abbiamo non dobbiamo temere perché, come Maria, troveremo grazia presso Dio».

«Oggi – ha affermato – in questo tempio della Madonna della Guardia, come don Orione, inginocchiamoci a Maria e riscopriamo questi luoghi di fede particolarmente invitati dal cammino sinodale delle chiese che sono Italia».

Nel pomeriggio, dopo la Messa del direttore provinciale don Giovanni Carollo, alle ore 17 ha fatto il suo ingresso solenne in Basilica Mons. Marini per la celebrazione eucaristica seguita dalla processione, che come voleva il fondatore si è diretta in Duomo per la recita del Credo prima di rientrare in santuario.

Il vescovo si è soffermato sulle parole del brano evangelico dell’Annunciazione proclamato dal diacono, affermando che «tutti nella vita dobbiamo essere cantori della Vergine Maria, cantori di gioia, gratitudine ed amore, mettendo Dio al primo posto e dicendogli in un canto felice: tu sei Signore della mia vita».

La processione è stata molto partecipata anche con la preghiera e il canto e al ritorno, in santuario, il direttore generale, P. Vieira, ha evidenziato come la festa sia stata un grande trionfo della Madre di Dio e nostra.

«Al nostro don Orione – ha affermato – diciamo grazie per aver pensato a questa festa che risveglia la fede nel popolo». In serata ancora due celebrazioni: alle ore 21 presieduta dal vicario episcopale don Maurizio Ceriani e alle ore 22 dal rettore del santuario don Renzo Vanoi, intervallate dal tradizionale spettacolo pirotecnico.

Don Vanoi concludendo la solennità ha voluto ringraziare il Patriarca per la sua presenza e per la sue meditazione nella quale è stato possibile comprendere l’importanza di un santuario. «Molte volte – ha spiegato il sacerdote – sopraffatti da tante cose ci dimentichiamo quanto sia importante questo luogo, nel quale riposano le spoglie mortali di san Luigi Orione che ancora oggi vive attraverso i suoi figlie, le sue figlie, i suoi scritti e dona coraggio per un cammino di fede ancorato alla Parola del Signore».

Ha espresso la sua gratitudine anche al carissimo vescovo Guido per aver accompagnato il cammino della novena con profonde riflessioni. «Ci siamo sentiti – ha concluso – davvero guidati da un padre che ha voluto condurre ancor più vicino i suoi figli a Maria, la Madre che ci vuole sempre tutti sotto il suo manto».

Espressioni grate le ha rivolte poi a tutte le persone che si sono prodigate per la buona riuscita della festa e soprattutto a lei, alla Vergine che «sempre sa ricompensare i suoi figli con amore materno», perché grandi cose ha fatto in lei l’Onnipotente.

Fabio Mogni

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