Incontro dei direttori dell’Opera don Orione

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Pomeriggio di meditazione all’Eremo di S. Alberto di Butrio guidato dal Pastore diocesano

SANT’ALBERTO DI BUTRIO – Martedì 6 settembre è iniziato a Montebello della Battaglia l’incontro dei direttori della Provincia Religiosa “Madre della Divina Provvidenza”. Dopo la mattinata trascorsa in ascolto della relazione del direttore provinciale don Giovanni Carollo, nel pomeriggio il gruppo si è recato all’Eremo di Sant’Alberto di Butrio per un momento di meditazione e di preghiera guidati dal vescovo di Tortona Mons. Guido Marini, che, nel salutare tutti i sacerdoti, ha colto l’occasione per ringraziare del prezioso servizio svolto in particolare nella diocesi di Tortona.

La riflessione è stata introdotta dalla lettura del brano evangelico del Vangelo di Giovanni sulla samaritana, dal quale ha estrapolato otto passaggi in cui ha voluto sottolineare l’importanza di mettere al centro della propria vita e del proprio ministero sacerdotale la persona di Gesù Cristo. «Per me vivere Cristo» ha ripetuto più volte questa espressione dell’apostolo Paolo e di cui Don Orione ne ha fatto un programma di vita. «Oggi anche noi siamo chiamati a vivere questo – ha detto Marini – con le tentazioni che la vita ci mette sempre davanti, oggi desideriamo rimanere sulla bocca di Dio per renderci capaci di introdurla nel nostro cuore perché tutto è segnato dall’amore provvedente del Signore». Ha poi proseguito indicando qual è la strada maestra da seguire ovvero Gesù sorgente per la vita eterna. «Dobbiamo cercare solo Gesù Cristo e nessun altro, dobbiamo ritrovare l’entusiasmo, la gioia e la certezza che nulla è meglio di Gesù Cristo.

Tutto deve partire da noi stessi per poi con l’annuncio andare ai fratelli». Ha concluso la riflessione rivolgendo uno speciale augurio a «essere veri davanti al Signore senza nascondersi, continuando a puntare in alto perché la chiamata ricevuta impone di andare verso le altezze. Il Signore ha sempre il primato nell’amore e noi dobbiamo stare sempre davanti al Signore in atto di ringraziamento».

Al termine è stato dedicato uno spazio di preghiera e di adorazione per interiorizzare quanto ascoltato.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica. Nell’omelia il vescovo, commentando la liturgia del giorno, ha sottolineato tre parole.

La prima è la carità: «Come l’apostolo Paolo siamo invitati tutti a condannare la mancanza di carità nel nostro essere e pertanto dobbiamo chiedere a Dio questo dono per saper amare senza misura». La seconda è preghiera e la terza parola è chiamata.

Ha concluso con un’elevazione al Signore che vuole essere una preghiera quotidiana per ognuno.

È stata una giornata ricca di spiritualità in un luogo di pace e di silenzio nella quale i direttori hanno potuto sperimentare quanto sia dolce e soave vivere insieme come fratelli uniti nel carisma del fondatore che oggi più che mai chiede a tutti di stare “alla testa dei tempi”.

Fabio Mogni

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