La dolce estate con Miriam
di Maria Pia e Gianni Mussini
Ecco la nostra estate. A luglio 5-6 giorni nella sassosa e affascinante baia di Sistiana, a due passi da Trieste tra il castello di Duino e quello più famoso di Miramare (l’acqua è freschissima per via delle risorgive carsiche, tra cui il misterioso Timavo: il fiume sotterraneo…).
Con noi la terza figlia Lorenza, venuta in Italia con Sirdas, il fidanzato curdo. Ma c’era anche il secondogenito Giacomo, che voleva stare un po’ con l’adorata sorella (di 6 anni più giovane).
Dopo di che, in agosto abbiamo avuto a casa per una settimana la nipotina Miriam, con i genitori e Kora, la cagna. Mentre papà e mamma se ne stavano nella vecchia abitazione della nonna Franca, Miriam ha voluto assolutamente fermarsi da noi, dormendo nel letto a castello finlandese che ha resistito per decenni ai giochi dei nostri figli (basta mettere una coperta sul davanti e accendere la lucina interna per trasformarlo in una reggia incantata). Maria Pia si è scatenata in una serie infinita di storie, recuperando i vecchi album di “fiabe sonore”, che ha letto e cantato con la nipote…
È stato questo il momento più dolce dell’estate. Gianni si è divertito proponendo a Miriam il gioco dei cuscini, il nascondino, l’“indovina stanze” di cui abbiamo detto un’altra volta, sino al “lupo” che si insinua nella cameretta per sorprendere nella sua reggia la bambina atterrita e felice. Non sono mancate escursioni nel cortile-giardino, con la vecchia scavatrice a pedali e, pure lì, tanto tanto nascondino. Ma siamo stati anche sulla spiaggia del fiume, dove abbiamo fatto un vulcano che sembrava vero: camino in alto, presa d’aria di fianco, un po’ di carta velina, un fiammifero… ed ecco il Vesuvio fumante!
Così, con gli occhi di una bambina abbiamo riscoperto angoli e oggetti trascurati della nostra casa per quel meccanismo di “straniamento” che, da un dettaglio, sa cogliere l’essenza più vera di un oggetto.
Partiti Miriam e genitori, abbiamo completato qualche lavoro di scrittura (impegni presi, che hanno il pregio di non far arrugginire troppo il cervello).
Ed eccoci pronti alla nostra vera vacanza: 120 chilometri a piedi lungo il Cammino Santiago di Compostella, in compagnia degli “Amici per sempre”, un variegato gruppo condotto dal don Emilio santo e istrione che avete già conosciuto.
Solo che, saranno stati i giochi con Miriam, il clima umido o semplicemente il destino, due giorni prima della partenza a Gianni è venuto un attacco di ernia del disco che lo ha messo ko. Niente Santiago. Ma, come dice la famosa preghiera di Pascal, bisogna fare buon uso delle malattie e avere tanta pazienza, parola che – dopo tutto – ha la stessa radice di “passione”.
Così, grandi letture e anche un po’ di silenzio contemplativo. Senza poco cristiane recriminazioni perché prima o poi, con l’aiuto del Santo, ci torneremo a Santiago!
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