Ex Ilva: buste paga più “leggere”
Dipendenti “obbligati” a rinunciare alle ore di ferie
NOVI LIGURE – Brutta sorpresa per i dipendenti dell’ex Ilva novese, ora Acciaierie d’Italia, e di tutto il gruppo nel resto del Paese.
Lunedì scorso, giorno di buste paga, i dipendenti si sono visti tramutare le ferie in cassa integrazione. «Non è la prima volta che capita e in fabbrica è successo il finimondo» sottolinea Salvatore Pafundi, segretario generale Fim-Cisl Alessandria e Asti. Cgil, Cisl e Uil hanno così pubblicato una nota unitaria, attaccando l’azienda. «Acciaierie d’Italia sta superando ogni limite. È una provocazione dal sapore di sfida al governo e alle istituzioni quella lanciata dall’azienda che, in tutti i siti del gruppo, continua a trasformare le ferie in cassa integrazione. – si legge nel comunicato – Infatti, in queste ore i lavoratori di tutto il gruppo Acciaierie d’Italia stanno ricevendo il cedolino paga, relativamente alle competenze maturate nel mese di agosto e, come accaduto per le retribuzioni di luglio, le sorprese non mancano.
Ancora una volta il management di Acciaierie d’Italia ha deciso di trasformare le ferie regolarmente programmate per il periodo estivo dai lavoratori in cassa integrazione, non tenendo conto delle verifiche che gli uffici dell’Ispettorato territoriale del lavoro sta effettuando».
Le parti sociali erano già in attesa di un incontro con i dirigenti e chiederanno ora che questa riunione avvenga il prima possibile. «Ci saremmo auspicati da parte di Acciaierie d’Italia una sospensiva da parte dell’azienda rispetto allo scellerato modus operandi messo in atto. – aggiungono – Invece l’atto di prepotenza dal sapore di provocazione, prosegue indisturbato con un rincaro della dose e violando leggi e contratto. Negli ultimi cedolini, infatti, oltre alle ferie, sono stati trasformati in cassa integrazione anche i permessi legge 104, i riposi maturati in seguito alle turnazioni e per donazione di sangue».
Luca Lovelli